Un invito a tutti gli sposi: è proprio la parte brutta dell’altro che dobbiamo imparare ad amare, solo così scopriremo che è la più feconda.Benedetti gli stati di Whatsapp che ti fanno ragionare e sorridere dei difetti propri e altrui. Mentre domenica preparavo il pranzo ho visualizzato quasi in maniera automatica e senza troppa attenzione gli stati dei miei numeri in rubrica. Foto, frasi, meme simpaticissimi sulla festa della donna e meme smielati al cubo, sfoghi di contatti preoccupati – come tutti – per il Coronavirus, e poi un link della mia amica Francesca Centofanti che ringrazio.
Nell’anteprima: “Don Fabio Rosini…” ho cliccato subito, senza nemmeno finire di leggere.
Mio marito stava finalmente (lo sentite il tono polemico?) andando a buttare i cartoni che si erano accumulati in balcone tipo strati di torta millefoglie floscia del giorno dopo. Chiude la porta mentre il video si carica e parte. Resto sola.
La vociona sorniona con accento romanesco di don Fabio mi raggiunge mentre il vapore del sugo mi annebbia gli occhiali e mi fa quasi tossire.
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Giacobbe è l’uomo che sa quanto è drammatico non avere la luce elettrica. Perché il giorno del matrimonio fa il rito con Rachele ma poi nella stanza nuziale il padre non introduce Rachele ma Lia.
E poi:
La mattina sorge il sole (…) si volta ed ecco: era quella racchia. Che è un po’ la storia del matrimonio, lo dico sempre nei corsi pre-matrimoniali: è sempre così. Il giorno prima del matrimonio ti sembra di sposare Rachele, il giorno dopo scopri che è Lia.
Fin qui sorrido, ridacchio…
Giacobbe scoprirà che per amare Rachele deve amare Lia, pure questo dico nei corsi pre-matrimoniali. Per amare la Rachele che c’è nella tua sposa impara ad amare la Lia che c’è nella tua sposa. Impara ad amare quell’altra parte e allora saprai amare veramente Rachele e scoprirai che Lia è più feconda di Rachele, ti darà tante soddisfazioni, e ti sarà molto più sposa di quanto tu pensi. C’è vita nella parte racchia di tua moglie… o di tuo marito.
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A questo punto quasi mi commuovo perché è un periodo che mi sento davvero racchia nei confronti di mio marito, non tanto nell’aspetto ma nell’atteggiamento. Sto sempre a recriminare, a rispondere male, a lamentarmi, pronta a rinfacciare errori ad ogni occasione o a sottolineare mancanze.
Eppure c’è vita, come dice don Fabio, anche quando mi trasformo in Lia, c’è vita e pure in abbondanza quando mio marito mi appare solo un bruttone antipatico e asociale. Spero tanto che a furia di litigare impareremo ad amarci così, nella verità, a scoprirci ancora più sposi.