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Non dobbiamo riempire i vuoti degli altri, ma donare noi stessi!

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Oleksandra Mykhailutsa|Shutterstock

don Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 09/03/20

Spesso vediamo noi stessi e gli altri solo come errori da correggere o come vuoti, mancanze da riempire. Allo sguardo di misericordia e perdono sostituiamo quello del giudizio: è donare e donarsi ciò che cambia le persone e il nostro cuore!

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: « Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro.
Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato;
date e vi sarà dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio.

(Luca 6,36-38)

Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro.

La misericordia consiste nel sapere amare le persone soprattutto nella loro miseria. Infatti sono tutti bravi ad amare la parte migliore di qualcuno, ma la grande sfida dell’amore è sapere amare il buio dell’altro, la sua fatica, la sua diversità, la sua fallibilità. In fondo è così che il Signore ama ciascuno di noi e finché non lo sperimentiamo come amore misericordioso allora abbiamo di Lui un’immagine sbagliata. Il contrario della misericordia è il giudizio:

Non giudicate e non sarete giudicati.

Infatti il contrario dello sguardo di misericordia è lo sguardo giudicante, e non c’è bisogno di molte spiegazioni per accorgersi come molto spesso ciò che blocca la nostra vita è sentirci guardati con giudizio. Solo se smettiamo di guardare con giudizio l’altro riusciamo a guarire dal giudizio che ci abita e che fa guardare a noi stessi come costanti errori da aggiustare. Il giudizio ci mette sempre nella posizione della morte che viene dalla condanna:

non condannate e non sarete condannati.

Cosa può rialzarci da una simile ferita? Il perdono:

perdonate e vi sarà perdonato.

Solo quando si perdona si rompe l’aspirale di odio e buio che inghiotte la nostra vita nell’infelicità. Se solo ci ricordassimo di questo segreto, vivremo con molta più pace e gioia di quanta invece ne abbiamo per la maggior parte della nostra vita. Ma c’è soprattutto una via maestra che può dettare un grande cambiamento di guarigione e liberazione per ognuno di noi, è la via del dono di sé:

date e vi sarà dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio.

Chi sente i vuoti della vita e le ferite della propria storia tende a voler riempire i propri vuoti e ripiegarsi sulle proprie ferite, ma l’unica cosa che ci guarisce è “donare” non riempire; accorgerci degli altri più che ripiegarci su noi stessi. Chi fa questo trova libertà.

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