di Daniel Torres Cox
Publio Ovidio Nasone è stato un poeta romano nato nel 43 a.C.. Tra le sue opere spiccano Le Metamorfosi, in cui si trova il mito di Pigmalione. Perché è importante questo mito? Credo che pur non essendo molto noto possa avere implicazioni interessanti per il mondo della sessualità.
Il mito di Pigmalione
Offeso dal comportamento delle donne, Pigmalione ha vissuto celibe per molti anni, opponendosi all’idea di stare con una donna. Arrabbiato con loro, ha scolpito nell’avorio la figura di una giovane donna talmente realistica da innamorarsene.
La statua era così realistica che sembrava muoversi. Pigmalione la ammirava, le portava regali, la baciava, la toccava, e a volte si confondeva e si innamorava con una forza tale che credeva di averla ferita.
Un giorno, giunta la festa di Afrodite, Pigmalione si è avvicinato timidamente al suo altare, e non essendo capace di chiedere in sposa la “vergine d’avorio” ha chiesto una moglie “simile” a lei. Afrodite ha acconsentito, e quando Pigmalione è tornato a casa, baciando la statua, l’ha sentita un po’ tiepida. L’ha toccata di nuovo, e l’avorio si è fatto carne e ha preso vita.
Il vero dramma di Pigmalione
Il mito finisce qui. Ovidio non dice altro di Pigmalione, e la cosa più “logica” sarebbe pensare che lui e la sua giovane sposa siano stati felici. Credo però che se questo mito fosse stato reale il vero dramma di Pigmalione sarebbe stato solo all’inizio.
Pigmalione si era allontanato dalle donne – da quelle reali, in carne e ossa –, offeso da loro. Perché preferire una statua? Perché era fatta a sua misura. L’aveva scolpita come voleva. La toccava quando voleva. La baciava quando voleva. Le offriva i regali che voleva quando voleva. Stava con lei quando gli andava. La poteva guardare come voleva senza sentirsi esposto. Pigmalione era pronto per una vergine d’avorio, non per una moglie.
“Ora no”, “Preferisco stare da sola”, “Bellissimo, ma non c’era altro?”, “Non mi sembra bello”, “Non ho niente, ma non parlarmi”. A differenza di una persona reale, una statua non ha tempi, idee, punti di vista, gusti, preferenze… È più facile stare con una statua che con una persona reale.