Compleanni, Natale, prima Comunione ma anche Battesimo o visita a sorpresa: a regalare un libro ad un bambino non si sbaglia MAI, si fa sempre bella figura ma soprattutto gli si fa del bene. Proviamo a capire perché.
Perché i libri sono il regalo migliore che si può fare ad un bambino?
“Personalmente credo che sia un bellissimo regalo, un gesto molto generoso, perché si dà l’opportunità al bambino di passare del tempo sognando, immaginando storie: sfogliando le pagine, si spalancano le porte della fantasia e della conoscenza del mondo” ci racconta Francesca Archinto (qui descritta nel mensile Andersen), editrice di Babalibri. “Quando un bambino da zero a 6 anni legge un libro, lo fa in compagnia di mamma e papà o degli amici e dei compagni di classe. Significa passare del tempo di qualità in intimità con qualcuno a cui si vuole bene”.
Non si tratta di un’abitudine poi così diffusa: “purtroppo ci sono bambini che non hanno l’abitudine di avere tra le mani un libro: significa privarli della possibilità di conoscere e vivere storie, di scatenare la fantasia”.
Perché leggere per i bambini è importante? In cosa li aiuta?
“Io non demonizzo i cartoni animati o i video, ma si tratta di una fruizione passiva: nel cartone non giro le pagine, non posso soffermarmi a guardare un disegno e rifletterci sopra tutto il tempo che mi è necessario. Il libro invece ha immagini fisse che è il lettore a muovere. Un bambino che legge libri cresce sapendo che nei libri ci sono le storie, delle cose belle e interessanti da scoprire. Quindi quando avrà 6 anni e dovrà decodificare le lettere, lo farà consapevole del fatto che dentro ai testi ci sono delle cose che valgono. I bambini che non leggono a sei anni si trovano a dover fare una fatica enorme nell’imparare a scrivere senza capire il motivo di tutto questo sforzo”.
“Leggere libri poi accresce notevolmente le competenze cognitive e linguistiche: il bambino ha l’occasione di imparare più parole ma anche di imparare i meccanismi della vita sociale attraverso una relazione mediata. Facciamo un esempio: se sento un’emozione forte mentre leggo un libro (ad esempio se ho paura del lupo) posso chiuderlo e pensarci su. Nella realtà o nel cartone animato non posso farlo”.
“Non posso sentire frasi come “cosa gli regalo a fare un libro? Tanto non sa leggere”. No, dall’anno di vita tutti sanno codificare le immagini!”.