Aleteia logoAleteia logoAleteia
venerdì 19 Aprile |
Aleteia logo
Chiesa
separateurCreated with Sketch.

Quell’Ordine nato quasi per caso a ristorante

restaurant-2602736_1920

pixabay.com

Domitille Farret d'Astiès - pubblicato il 03/03/20

Attivi e vivaci in diversi paesi nel mondo, i religiosi di San Vincenzo de’ Paoli festeggiano oggi, martedì 3 marzo, i 175 anni dalla loro fondazione. Sapevate che senza un informale incontro al ristorante quest’Opera non avrebbe mai visto la luce?

Centosettantacinque anni fa nascevano i religiosi di San Vincenzo de’ Paoli. Quest’ordine, il cui carisma consiste nella missione evangelizzatrice ai contesti più popolari, conta oggi 184 religiosi attivi nel mondo. Tale fondazione non avrebbe visto al luce senza… una capatina al ristorante. Fermi tutti, ora vi spieghiamo.


SAINT VINCENT DE PAUL

Leggi anche:
Come l’umiltà porta a uno spirito di riconoscenza, secondo San Vincenzo de’ Paoli

La congregazione deve molto al venerabile Jean-Léon Le Prevost. Negli anni ’30 del XIX secolo, questo trentenne originario della Normandia, uomo di lettere emigrato nella capitale, frequenta i teatri e i circoli letterari in cui si incrociano artisti e pensatori come Franz Liszt, Henri Lacordaire e Frédéric Ozanam. Si discute di poesia, politica, del nascente romanticismo, di cattolicesimo… In Francia in quel momento prendeva il via l’industrializzazione, e il concomitante esodo dalle campagne: la società si trasformava radicalmente. Da un lato si costruiva una ricca borghesia industriale, dall’altro una classe operaia precaria. Nel 1833, Frédéric Ozanam, figura di spicco del cattolicesimo sociale, avvia la Conférence de Charité, che più tardi sarebbe diventata la Società di San Vincenzo de’ Paoli, al servizio delle persone in situazione precaria.

Evangelizzare i contesti popolari

Insomma, c’era tanto da fare – ed è quanto riempiva il cuore di Jean-Léon Le Prevost. Convertito recentemente, voleva vivere la sua fede più concretamente. Fu in un ristorante di Rue des Canettes (VIe), situato a un tiro di schioppo dalla chiesa di Saint-Sulpice, che tutto si sarebbe giocato. La locanda era infatti frequentata da Frédéric Ozanam e dalla sua combriccola di amici. Se i due giovanotti si erano già incontrati nei café letterari, fu però qui che si conobbero meglio e che Le Prevost fu invitato a unirsi ai ranghi della piccola società, che nasceva in un incontro. Insomma, Dio parla anche a tavola.




Leggi anche:
Terremoto, la San Vincenzo De Paoli: così aiutiamo il centro Italia a ripartire

Vi si impegnò con zelo per più di dieci anni, occupandosi di malati, di orfani, di bambini ridotti a lavorare miserevolmente. Forte di quest’esperienza egli sentì un forte appello a fondare «una nuova società di religiosi che siano interamente consacrati a queste opere […]. Saranno quelli, amico mio, i veri monaci del secolo decimonono». Il 3 marzo 1845 Jean-Léon Le Prevost, Clément Myonnet e Maurice Maignen, tre laici, si raccolsero davanti alla tomba di san Vincenzo de’ Paoli, in Rue de Sèvres (a Parigi) e ricevettero la benedizione di mons. Angebault, vescovo di Angers. È il primo istante di vita dei religiosi di San Vincenzo de’ Paoli, che sarebbero poi andati fino in Brasile, in Canada, in Italia, in Congo e in Costa d’Avorio.

[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]

Tags:
poverisan vincenzo de' paoli
Top 10
See More