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In base alla persona in cui riponi la tua fiducia, il male ti fa solo vacillare o ti schiaccia

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Strels / Shutterstock

padre Carlos Padilla - pubblicato il 02/03/20

La Parola di Dio ha più forza di quella del demonio

In mezzo al deserto, alla fame, alla solitudine, Gesù è stato tentato. Anche in questo ha voluto essere simile a me. Ha voluto essere come me in tutto tranne che nel peccato.

Essere tentato non è lo stesso che essere peccatore. Pecco quando cedo alla tentazione, quando mi lascio trascinare da quello che mi accade e mi attira e non è un bene per la mia vita.

Il demonio, come Dio – per questo è chiamato scimmia di Dio -, seduce, convince, attira, suggerisce, propone.

Il demonio, che esiste davvero, anche se spesso preferirei che fosse una mia invenzione, mi porta sul suo terreno. Approfitta della mia stanchezza, della mia tristezza, della mia ansia, del mio stress.

Approfitta dei miei momenti di debolezza per imporsi sulla mia volontà e vincere con le sue insinuazioni.

Gesù ha subìto le tentazioni nel momento peggiore, quando aveva fame e sete, quando non sapeva bene che passi doveva compiere nel suo cammino dopo il Battesimo nel fiume Giordano.

E vacillava di fronte a un futuro incerto davanti ai suoi occhi, una cosa tanto diversa dalla sua vita a Nazareth. In quel momento gli è apparso davanti il demonio:

“Il tentatore gli si avvicinò e gli disse”.

Appare per tentarlo con beni possibili. Di cosa ho fame? Di pane, di successo, di gloria, di comodità, di piaceri, di benessere…

Ho fame dell’eternità, anche se non so come sarà possibile. Voglio un potere che non finisca mai, un amore che non passi, una vita che sia per sempre.

Voglio che mi servano, e non vivere servendo. Voglio essere riconosciuto, e non vivere ignorato. Voglio essere amato, non odiato.

E il demonio guarda Gesù e lo tenta nelle cose più sacre:

“Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane”.

Se è davvero quello che è, figlio dell’Altissimo, trasformi una pietra in pane. Recuperi tutti i suoi poteri.

Non è possibile. Gesù ha rinunciato ad essere onnipotente tra gli uomini. Si è sottoposto al tempo e allo spazio. Ha assunto la mia carne. E non farà mai miracoli che lo favoriscano.

Non ha moltiplicato un giorno i pani e i pesci? È stato solo perché credessero all’amore infinito di Dio, perché si convertissero. Ora il “Sì” dato all’uomo sarebbe un tradimento.

Dio assume la mia condizione umana. I miei limiti, tranne il peccato. Il demonio lo tenta con quel potere che dà il fatto di essere Signore e non servo di nessuno:

“Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: ‘Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra’”.

Ma non cede. Non mette Dio alla prova come io faccio spesso.

“Se mi salvi da questo ti servirò. Se mi curi sarò il tuo apostolo migliore. Se mi restituisci il lavoro perduto farò della mia vita un servizio gradito ai tuoi occhi”.

Il mio amore è condizionato. Quello di Gesù non è condizionato da nulla. Il tentatore prosegue:

“Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai”.

Tutto sarà suo se adora il demonio. Tutto se Dio stesso si prostra davanti a Satana. Sembra assurdo. Non lo fa. Gesù non cede.

Non può cedere, perché non è spezzato dentro. Non ha quella separazione che ho io tra il mio desiderio e la mia volontà, tra la testa che vede tutto chiaro e le mie azioni incoerenti.

Gesù non cade nella tentazione, come cado io. “Non abbandonarmi alla tentazione”, lo supplico perché mi ascolti. Chi non è caduto può educarmi perché non cada.

Almeno che non cada tanto spesso. Glielo chiedo. So che sarò tentato. Non importa. Quello che voglio è che in questi momenti di oscurità e paura Gesù venga sotto forma di Angelo per salvare i miei passi dalla caduta.

O almeno che poi mi risollevi, coperto dal mio sangue, e mi dia il suo amore. Oggi prego nel salmo:

“Abbi pietà di me, o Dio, per la tua bontà; nella tua grande misericordia cancella i miei misfatti. Lavami da tutte le mie iniquità e purificami dal mio peccato; poiché riconosco le mie colpe, il mio peccato è sempre davanti a me”.

Io cado, Gesù no. È vero tutto quello che dice:

“Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”.

“Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”.

“Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”.

La Parola di Dio ha più forza di quella del demonio. Non cadrà. Non sarà vinto. E il tentatore deve andarsene mentre gli angeli lo servono.

Mi colpisce la sua serenità. Si sovrappone alla fame, alla stanchezza, alla solitudine. Si sovrappone all’esaurimento, non cade. Amo quello sguardo di figlio fiducioso. Sa che suo Padre lo guarda e lo protegge dal cielo e non lo lascerà mai.

Non teme più. La tentazione è vinta, e Gesù sa qual è il suo cammino. Sarà tentato più volte. Si manterrà saldo. Queste tentazioni si incidono oggi nella mia pelle.

Quali sono le tentazioni che mi turbano e mi indeboliscono? Quali tentazioni hanno più potere su di me?

Chiedo a Gesù di rendermi più forte, più capace di dire di no, per mantenermi eretto davanti a chi vuole che mi pieghi e lo serva. Chiedo questa grazia, questo dono. Voglio essere fedele.

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