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Papa Francesco presenterà ad Assisi il terzo pilastro del suo pontificato

Basilica of San Francesco

Siri Spjelkavik | Flickr CC BY-SA 2.0

padre Enzo Fortunato, OFM Conv. - pubblicato il 28/02/20

Dopo il suo magistero su pace e rispetto del Creato, "The Economy of Francesco" radunerà attorno al Papa giovani, imprenditori ed innovatori sociali per proporre un’altra economia.

“The Economy of Francesco” (Francescoeconomy.org), il grande evento che radunerà ad Assisi giovani, economisti, imprenditori e innovatori sociali dei cinque continenti, permetterà al Papa di esprimere il terzo pilastro della sua proposta sociale. Un evento, pertanto, programmatico, che caratterizzerà questo pontificato.

Più di duemila ragazzi da 115 Paesi già si sono scritti per partecipare a questo appuntamento e più di cento giornalisti sono gli accreditati per garantire una copertura mondiale. 

Per comprendere la visione di Papa Bergoglio su questo appuntamento bisogna tornare alle sue indimenticabili parole nell’indicare la scelta del nome: “Francesco d’Assisi, l’uomo della povertà, l’uomo della pace, I’uomo che ama e custodisce il creato”. Parole che stanno strutturando l’intero pontificato, fissandone le linee portanti, gli architravi o, se volete, i tre pilastri.

Pace 

Il primo pilastro è legato alla pace, facendoci comprendere l’importanza dell’arma del dialogo e della preghiera, unica strada da percorrere. Il mondo intero è stato testimone di questo suo messaggio, quando Papa Francesco si è dato anima e corpo per scongiurare la guerra in Siria. Era il 1 settembre 2013. 

Cura del Creato

Il secondo elemento è quello della cura del Creato, con la pubblicazione, nel 2015, dell’Enciclica Laudato Si’. Mai una sala stampa così piena per un evento senza precedenti: la promulgazione del documento che ha posto le basi di un nuovo modello di economia integrale.

Un’altra economia 

Siamo al 2020. Adesso, Assisi, offrirà a Francesco l’occasione di apporre il “terzo pilastro” al proprio pontificato.  Un vero e proprio scatto” verso “chi oggi si sta formando e sta iniziando a studiare e praticare una economia diversa, quella che fa vivere e non uccide, include e non esclude, umanizza e non disumanizza, si prende cura del creato e non lo depreda”. 

Lo stesso Bergoglio nel suo invito a “The Economy of Francesco” ha definito le nuove generazioni “profezia di un’economia attenta alla persona”. 

L’obiettivo è quello di “correggere i modelli di crescita incapaci di garantire il rispetto dell’ambiente, l’accoglienza della vita, la cura della famiglia, l’equità sociale, la dignità dei lavoratori, i diritti delle generazioni future”.

La speranza è riposta nei giovani, a partire da quelli che si recheranno ad Assisi: menti e anime in formazione, con diverse esperienze e sensibilità. A loro Bergoglio affida le chiavi per un nuovo modello di sviluppo che si rifà all’origine del pensiero francescano e dei Frati come fondatori delle prime banche, monti di pietà e monti frumentari, con prestiti di denaro e sementi a tassi zero. Allora come oggi una rivoluzione. Ciò che interessa non è il profitto, ma il benessere solidale. 

In poche parole, Assisi e The Economy of Francesco come “cantiere di speranza”. 

Una cosa è certa: fintanto che il nostro sistema economico, finanziario e sociale produrrà vittime e persone scartate, non ci potrà essere la festa della fraternità universale. 

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