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Partorisce a Piacenza mamma affetta da coronavirus: il bimbo è sano!

CESAREO NEWBORN
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Paola Belletti - pubblicato il 27/02/20
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Anche la donna è in buone condizioni sebbene sia lei che il marito debbano attendere la perfetta guarigione prima di prendere in braccio il loro piccolo eroe, ignaro di essere al centro di tanta commozione. Le nascite sono una eccellente notizia, visti i tempi e di denatalità e di allarme generale per la salute pubblica causato dal coronavirus. Per questo il bimbo nato sano a Piacenza è una notizia da prima pagina: la donna che lo ha dato alla luce è affetta da COVID-19.

E’ nato il 26 febbraio, presso l’ospedale della città emiliana; la mamma però viene dal Basso Lodigiano. Così lo ha comunicato per primo l’Assessore alla Sanità dell’Emilia -Romagna:

Si tratta di una signora lombarda – ha spiegato l’Assessore – proveniente dal Basso Lodigiano che è stata seguita nella gravidanza all’ospedale di Piacenza, dove aveva programmato il parto. Una notizia molto bella, quasi commovente in giornate così difficili.

Una gravidanza a lieto fine quella di una donna lombarda contagiata dal Covid-19 che, nella giornata del 26 febbraio, ha partorito un neonato in perfetta salute all’ospedale di Piacenza.

Una notizia di cui rallegrarsi in un paese piegato dall’emergenza sanitaria dell’epidemia del nuovo virus. In barba ai pronostici e alle più catastrofiche previsioni, nel sangue del piccolo non è stata rilevata alcuna traccia di contagio. Così la neomamma, costretta all’isolamento, ha finalmente potuto tirare un sospiro di sollievo dopo lunghe ore di patimento e trepidante attesa. (Il Giornale)

Ha ragione, è motivo di commozione questa nascita, come e più delle altre.

L’incognita della trasmissibilità dell’infezione da mamma a bimbo è ancora irrisolta anche se ci sono già importanti evidenze che mostrano il rischio molto ridotto, soprattutto se il virus viene contratto nel terzo trimestre di gravidanza. In ogni caso la nascita da madre infetta è una condizione assolutamente gestibile.
Così infatti si esprime il presidente della Società italiana di neonatologia (Sin) Fabio Mosca:
In tutti i reparti di ostetricia italiani siamo attrezzati per far fronte alla nascita di un neonato la cui mamma è positiva al Covid-19. “La trasmissione verticale del coronavirus sembra non avvenire. Insomma, il bimbo non si ammala – continua – Il personale viene protetto con tutte le mascherine ad hoc: camici impermeabili, guanti, lavaggi delle mani e mascherine filtranti. Serve prudenza ma non dobbiamo fare troppi drammi. Occorre solo attenzione”. (Adnkronos)

La mamma, positiva al tampone faringeo, è stata per precauzione sottoposta a taglio cesareo, così come è avvenuto in Cina per i casi segnalati dallo studio di cui abbiamo parlato anche noi.

I bimbi sembrano essere più tutelati dal contagio, certo occorre usare ogni attenzione e prudenza. Anche loro possono contrarlo! Ma sempre la loro fascia di età detiene il record della guarigione più precoce: una bimba cinese di 17 giorni, infatti, è guarita spontaneamente dall’infezione virale.

Una bambina di 17 giorni, Xiao Xiao, è guarita dal coronavirus. E’ la paziente più giovane a essersi ripresa. E’ accaduto a Wuhan. Secondo quanto riporta il Daily Mail, la mamma della neonata è affetta dal virus. La piccola è stata dimessa dall’ospedale del capoluogo della provincia di Hubei dopo essere guarita senza alcuna cura. (TGcom24)

E’ presumibile che la bimba sia nata da parto naturale oppure che il virus sia passato per via materna ma in fasi più precoci della gestazione. Il dato assolutamente positivo e incoraggiante e sì, anche commovente, è che è perfettamente guarita. E’ pure ingrassata, assicurano i neonatologi di Wuhan.

E allattare è possibile se si è affette da coronavirus? Dipende da caso a caso, continua a spiegare il dott. Mosca:

Se la mamma è in buone condizioni generali di salute può anche allattare. Altrimenti, è meglio evitare”. (Il Giornale)

E la mamma, proveniente dalla zona rossa e ricoverata a Piacenza, è in buone condizioni.

“E’ il primo caso in Europa” – hanno spiegato i medici di ginecologia e pediatria del Guglielmo Da Saliceto.

Come misure precauzionali la donna è stata sottoposta al cesareo e le sono stati prelevati campioni di liquido amniotico e tessuto placentare. Lo scopo è venire a capo dei modi in cui il virus si trasmette o meno al nascituro o al neonato.

Anche il marito della donna è positivo al virus e quindi il piccolo non può entrare in contatto con entrambi i genitori fino alla loro completa guarigione. La coppia ha altri due figli che sono in attesa di essere sottoposti al tampone. (La Libertà)

L’unica sofferenza che i genitori devono patire ora, oltre ai postumi di un taglio cesareo per lei, è l’impossibilità di prendere in braccio e riempire di baci il loro piccolo: devono prima guarire del tutto. Ma siamo certi che sarà un sacrificio sopportato con benevola pazienza.