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Perché è sbagliato dire che i cattolici adorano Maria?

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David McTavish - Shutterstock

Aleteia - pubblicato il 26/02/20

Maria è la Madre di Gesù, e per questo merita rispetto, ma perché i cattolici la trattano quasi come se lei stessa fosse Dio?

La Chiesa insegna che l’adorazione è riservata solo a Dio. Anche se non adorano Maria, i cattolici la onorano perché è la Madre del nostro Signore Gesù Cristo e una fedele serva di Dio.

I cattolici distinguono vari tipi di venerazione, uno dei quali specifico per Nostra Signora. Il Vaticano II chiede di incentivare questa venerazione concreta, ma mette in guardia sia contro le esagerazioni che contro la mancanza di nobiltà di spirito, trattando la singolare dignità della Madre di Dio.

La Chiesa cattolica distingue tre tipi di venerazione: “latria” (l’adorazione dovuta solo a Dio), “dulia” (l’onore appropriato nei confronti dei santi e degli angeli del cielo) e “iperdulia” (un onore speciale dedicato alla Beata Vergine Maria). Tra “latria” e “dulia” non esiste una differenza di gradi, ma di tipi: “dulia” e “latria” sono distanti quanto la creatura lo è dal Creatore.

Il Concilio Vaticano II ha affermato chiaramente che “nessuna creatura può mai essere paragonata col Verbo incarnato e redentore” (LG 62), e questa affermazione vale anche per la Madre di Dio: “La Chiesa non dubita di riconoscere questa funzione subordinata a Maria” (idem).

Anche se il Concilio chiede una venerazione appropriata per Maria, da incentivare generosamente tra i fedeli, mette anche in guardia nei confronti degli eccessi: “Esorta caldamente i teologi e i predicatori della parola divina ad astenersi con ogni cura da qualunque falsa esagerazione, come pure da una eccessiva grettezza di spirito, nel considerare la singolare dignità della Madre di Dio. Con lo studio della sacra Scrittura, dei santi Padri, dei dottori e delle liturgie della Chiesa, condotto sotto la guida del magistero, illustrino rettamente gli uffici e i privilegi della beata Vergine, i quali sempre sono orientati verso il Cristo, origine della verità totale, della santità e della pietà. Sia nelle parole che nei fatti evitino diligentemente ogni cosa che possa indurre in errore i fratelli separati o qualunque altra persona, circa la vera dottrina della Chiesa” (LG 67).

La Chiesa cattolica non incentiva quindi l’adorazione nei confronti di Maria. I possibili eccessi tra i fedeli sono contrari all’esplicito insegnamento della Chiesa e non rappresentano la pratica cattolica corretta. Molti protestanti, timorosi nei confronti degli eccessi della devozione mariana, tendono a ignorare totalmente Maria.

La Chiesa cattolica, dall’altro lato, dà continuità alla tendenza delle Sacre Scritture per quanto riguarda il rispetto nei confronti della Vergine.

Ne troviamo un esempio in Luca 1, 28-30: “Entrando da lei, disse: ‘Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te’… L’angelo le disse: ‘Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio’”.

Un altro esempio è in Luca 1, 41-45: “Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: ‘Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore’”.

Piena di Spirito Santo, Elisabetta onora Maria come benedetta tra le donne; si sente onorata per il fatto di trovarsi alla presenza di Maria, visto che Ella è la Madre del nostro Signore Gesù. Né l’angelo né Elisabetta sembrano peccare onorando Maria, o diminuire l’adorazione dovuta a Dio, anzi, entrambi gli esempi dimostrano che questo trattamento è appropriato e non intacca il culto dovuto a Dio.

Questi due passi sono la base della prima parte della forma più comune di devozione mariana: la preghiera dell’Ave Maria. La prima frase della preghiera, “Ave Maria, piena di grazia, il Signore è conte”, è una semplice e antica traduzione del saluto dell’angelo alla Madonna. La frase seguente, “Tu sei benedetta fra le donne, e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù”, è stata tratta dal saluto di Elisabetta a Maria.

Onorando Maria, i cattolici seguono anche l’esempio di Gesù

Nel suo “Trattato sulla vera devozione alla Santa Vergine”, San Luigi Maria Grignion de Montfort, nel XVIII secolo, sottolineava che Gesù, non avendo peccato, avrebbe obbedito al quarto comandamento – “Onora il padre e la madre” -, e che in questo modo dobbiamo imitare Gesù onorando debitamente Maria.

Alcuni sostengono che Luca 11, 27-28 sia un esempio di come Gesù neghi l’onore dovuto a Maria: “Mentre diceva questo, una donna alzò la voce di mezzo alla folla e disse: ‘Beato il ventre che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte!’. Ma egli disse: ‘Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!’”, ma sappiamo da altri passi che è corretto offrire un trattamento speciale a Maria.

Ancora, Gesù sottolinea che la fede di Maria è più importante del suo ruolo di Madre, visto che nell’ultima frase del saluto di Elisabetta questa dice a Maria: “E beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore (Lc 1, 45).

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