In quanto creature spirituali, afferma Stanzione, «gli angeli non sono sottomessi alla morte alla quale sono asservite tutte le creature materiali. Abitanti dell’eternità, esistono fuori del tempo e ignorano le piegature dell’età. Gli angeli hanno dunque il privilegio dell’immortalit à e dell’eternità, ma anche quello di una perpetua gioventù: I Giovani è uno dei titoli che la Scrittura dà loro».
“Abiti di fuoco e di luce” Uno degli aspetti della “fisicità” degli angeli, riguarda il modo in cui si presentano agli uomini. Di solito appaiono o vengono rappresentati con sembianze umane e vestiti con tuniche.
«Il vestito degli angeli non è che un accessorio che viene a rivestire l’apparenza corporale di cui essi si servono, ma come ogni altro dettaglio nelle apparizioni angeliche – evidenzia Stanzione – è retto da un forte simbolismo: San Gregorio di Nazianzio, appoggiandosi sulla lettura della Bibbia, afferma che gli angeli sono normalmente vestiti di bianco, in onore, egli dice, della loro perfetta purezza e l’angelo del mattino di Pasqua, che annuncia la resurrezione di Gesù alle pie donne, porta “una veste bianca come la neve” (Mt 28,3 e Lc 16,5). Altrove si parla di abiti “di fuoco e di luce”».
Ogni pietra preziosa è una virtù San Gregorio di Nazianzio aggiunge una cintura dorata all’abito, precisando che essa è simbolo di zelo e di castità. San Basilio mette le gemme sugli abiti angelici, accostando a ogni pietra una virtù : lo zaffiro onora la purezza, il cristallo la trasparenza dell’essere, il giacinto l’unione a Dio, lo smeraldo l’eterna giovinezza della grazia.
Leggi anche: Un angelo che scende dal cielo? Non è un fotomontaggio ed è un vero spettacolo Placche d’oro dalle forme irregolari L’angelo custode di Santa Francesca Romana porta una tunica bianca con righe blu e rosse. L’abate Lamy vede Gabriele e altri angeli coperti «di placche d’oro di forme irregolari poste in mosaico con cui tutto l’alto del corpo è rivestito. Una di queste placche scintilla di qua, poi l’altra di là. È un andirivieni costante e successivo di placche. Esse ricevono la luce di Dio».
Colori diversi a seconda del peccato La mistica tedesca Mechtilde Taller , all’inizio di questo secolo, riconosce gli angeli «grazie alla diversità dei colori del loro abbigliamento: gli angeli custodi dei peccatori portano dei blu o dei verdi scuri in segno della loro tristezza nell’essere così poco ascoltati dai loro protetti».
Leggi anche: Ogni coro angelico ha un compito diverso: dai “sottomessi” ai “miracolosi” Le ali sono simboliche «Non avendo corpo, essendo puri Spiriti – sentenzia Stanzione – non c’è ragione che gli angeli abbiano delle ali: i loro spostamenti si effettuano alla velocità del pensiero poiché essi non sono sottomessi alle leggi della materia . Dotarli di ali è un modo simbolico di esprimere la loro velocità e la loro residenza celeste: l’Antico Testamento li descrive spesso come esseri alati, forse un retaggio della mitologia babilonese, un recupero dei geni alati che custodiscono i luoghi sacri».
Fr Lawrence Lew OP/Flickr | CC BY-NC 2.0
I serafini Nel IV secolo l’iconografia paleo-cristiana «dona ali ai suoi angeli. Non a caso il Basso Impero, recuperando l’immagine tradizionale del dio Ermete, fornisce ai beati Spiriti le piccole ali ai talloni di Mercurio-Ermete, messaggero dell’Olimpo».
I serafini, al vertice della gerarchia angelica, «sono dipinti nell’immaginario medievale con sei ali con cui si coprono il volto testimoniando la maestà insostenibile di Dio di cui anche i primi tra gli angeli non possono sopportare lo splendore».
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