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Quali sono le malattie allergiche?

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Syda Productions | Shutterstock

Ospedale Bambino Gesù - pubblicato il 18/02/20

Dalla dermatite atopica all’allergia alimentare, le malattie legate all’allergia hanno vari livelli di gravità: vediamo quali

Le malattie allergiche si possono classificare in diversi livelli di gravità a seconda dell’entità dei sintomi con le quali si manifestano.

La dermatite atopica

Nel caso della dermatite atopica, diversi sono i criteri che si possono utilizzare per definire la gravità della malattia, che può essere classificata come lieve, moderata o grave (lo SCORAD Index, l’EASI Index o i più recenti PO-SCORAD e mEASI).

Questi indici tengono conto dell’estensione della malattia, del tipo di lesione eczematosa ma anche della gravità del prurito e della presenza o meno di perdita di sonno.
La dermatite atopica grave richiede sicuramente una intensità maggiore di cure e soprattutto l’esclusione di altre malattie sottostanti o concomitanti, allergiche o immunologiche.

La rinite allergica

La rinite allergica, caratterizzata da abbondante scolo di muco dal naso (rinorrea), ostruzione nasale, prurito nasale e/o starnuti, può essere intermittente, quando i sintomi sono presenti meno di 4 giorni a settimana o per una durata inferiore a 4 settimane, oppure persistente quando i sintomi sono presenti più di 4 giorni a settimana e per più di 4 settimane. Viene inoltre classificata, sulla base dei sintomi e della qualità di vita, in una forma lieve e in una forma moderata/grave. La rinite moderata/grave presenta uno o più dei seguenti sintomi:
sonno disturbato;
limitazioni delle attività quotidiane,
sportive e di divertimento;
problemi sul lavoro o a scuola.




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L’asma

Anche l’asma può essere classificata come lieve, moderata o grave, secondo le linee-guida internazionali, in relazione al livello di trattamento richiesto per il controllo dei sintomi e delle riacutizzazioni.
L’asma grave è l’asma che richiede alte dosi di farmaci antiasmatici, per evitare che diventi non controllata, oppure è l’asma che rimane non controllata nonostante il trattamento. Molti pazienti presentano un’asma non controllata a causa di una terapia inadeguata o inappropriata, o per scarsa aderenza al trattamento prescritto oppure ancora per la presenza di altre malattie quali rinosinusite cronica o obesità.

L’allergia alimentare

Anche se al momento non è stata elaborata una scala di gravità, come in tutte le malattie allergiche esistono diversi gradi di allergia alimentare. I pazienti con forme più lievi, come la sindrome orale allergica (prurito e tumefazione del cavo orale scatenati dal contatto con frutta o verdure), sono certamente degni di attenzione, ma potrebbero non richiedere tutte le terapie che devono essere dedicate ai pazienti con anafilassi (una reazione allergica molto grave) causata da alimenti, condizione potenzialmente letale. L’allergia alimentare può essere grave anche in alcune forme cosiddette “non IgE-mediate”, come ad esempio nella enterocolite allergica indotta da proteine alimentari.
La gravità dipende dalla violenza delle sue manifestazioni cliniche, che arrivano fino allo shock ipovolemico – shock provocato da perdita di liquidi e da una diminuzione molto rapida della massa sanguigna – e per la possibilità che la reazione sia scatenata anche da tracce di alimenti.
Infine, anche se meno frequenti in età pediatrica, non possiamo non ricordare l’allergia al veleno di imenotteri e l’allergia ai farmaci, anche queste in grado di manifestarsi con reazioni anafilattiche gravi.




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