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“Amore, diventiamo martiri?” è la domanda più romantica per S. Valentino!

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Roman Samborskyi|Shutterstock

Martha, Mary and Me - pubblicato il 12/02/20

Ci sono i fiori, i cioccolatini, le cene a lume di candela, ma se volete essere sicuri che il vostro amato sappia davvero quanto lo amate, proponetegli di diventare martire con voi. Quello è l'amore ispirato al Paradiso, che rende il nostro, piccolo e imperfetto, grande come quello di Cristo.

Accadeva spesso così: nei primi secoli dopo la morte di Cristo, quando essere cristiani era un delitto, se qualcuno veniva accusato di tale crimine lo prendevano e lo portavano dal prefetto e molto spesso chiedevano all’imputato di tradire la propria fede. Giura fedeltà all’imperatore e agli dèi, inginocchiati davanti alla statua di questa o quella divinità.

Insomma, rinnega Cristo e sarai libero. Rinnega Cristo e avrai potere, onori e ricchezza. Questo proposero anche a Valentino. Rinnega Cristo e vivrai. Ma Valentino aveva scelto da che parte stare e rifiutò la proposta. Quindi lo picchiarono a sangue. Ma prima di ucciderlo ci riprovarono: puoi ancora vivere, rinnega Cristo. Ma Valentino, pur sapendo il destino che lo aspettava rifiutò di tradire l’unico Dio e venne ucciso, per la sua fede, il 14 febbraio.

Ecco, ora vi faccio una proposta: quest’anno, a San Valentino, invece di pensare soltanto a fiori e cioccolatini, andate dal vostro amato e fategli una proposta: amore, vuoi diventare martire insieme a me?
Direte, che stupidaggine, che pazzia, che frase anacronistica ed estemporanea. Giancarlo penserà che sono fuori di testa! Beh se lo pensa lasciatelo subito perché ovviamente non potrà essere vostro compagno di viaggio verso la vita eterna.

E se pensate che essere martiri è una cosa ormai passata, che non ci riguarda più beh, vi sbagliate. Non c’è tempo più semplice di questo per essere martire, e ancor più semplice per esserlo come coppia, soprattutto di sposi cristiani. Vi lancio uno spunto di riflessione: immaginate di essere sposati e di aspettare un bambino. Immaginate di scoprire di essere malate e che per curarvi dovrete iniziare una terapia incompatibile con la vita del piccolo che portate in grembo. Cosa scegliereste di fare ha moltissimo a che fare con l’essere martiri. Perché scegliere di sacrificare la propria vita per salvare quella di un altro significa scegliere di imitare Cristo. E i martiri furono, e sono, i più meravigliosi imitatori di Cristo.

Siate come i due innamorati incontrati da San Valentino: Sabino e Serapia.
Lui romano e lei cristiana. Il loro amore, autentico, portò lui a convertirsi e a chiedere di essere battezzato così da poter sposare lei nel matrimonio cristiano. Purtroppo Serapia si ammaló gravemente e Sabino chiese al vescovo Valentino di battezzarlo e di unirlo in matrimonio a Serapia prima che lei morisse. Valentino accettò e appena ebbe terminato il rito i due sposi morirono insieme.

San Valentino non è la festa dell’amore romantico e frivolo, bensì è la celebrazione dell’amore cristiano, profondo, autentico e ispirato al Paradiso. Siate grandi nella vostra piccolezza, siate immensi nel vostro essere semplici, siate unici nell’amare colui o colei che Cristo vi ha posto accanto, così e solo così conquisterete il Paradiso.

QUI IL LINK ALL’ARTICOLO ORIGINALE PUBBLICATO DAL BLOG MARTHA, MARY AND ME

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