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“L’amicizia è un dono di Dio”. Il video più emozionante da dedicare ai propri amici

FRERES ET SOEURS

By Syda Productions | Shutterstock

Catholic Link - pubblicato il 10/02/20

di Andrés D’Angelo

Amicizia

Avevo tre amici. Uno mi regalava argento. Era un buon amico.
L’altro una volta mi ha messo la mano sulla mano e mi ha detto:
“Se ti uccidono, mi farò uccidere per te”.
“Per te o con te?”, gli ho chiesto.
“Con te”. E non mentiva.
Il terzo amico si rallegrava quando andavo a trovarlo.
Anch’io ero felice. Ed eravamo contenti tutto il tempo.
Era il mio migliore amico.

Leonardo Castellani. «Fábulas Camperas».

Una persona amichevole

In qualunque momento offro la mia amicizia a chiunque sia leggermente amichevole. 17 anni fa me ne sono andato dal paese in cui sono nato, e nella mia nuova città ho un giro di amicizie che apprezzo e con cui (come diceva il racconto all’inizio) sono felice. Si può dire che ho una buona quantità di amici starordinari.

Ci sono però degli amici che hanno un posto speciale nel cuore di chiunque, e questi amici sono quelli d’infanzia. Ne conservo un buon numero, non tutti quelli che vorrei per via della distanza, e il tempo e la morte se ne sono portati via alcuni dove non si possono recuperare. Non tutti quelli che so che sono vivi hanno le reti sociali, non le usano attivamente o non tutti provano la stessa gioia che provo io al pensiero di incontrarsi di nuovo.

Le vere amicizie non muoiono mai

Le amicizie vanno coltivate e mantenute. Non possiamo aspettarci che l’amicizia vada avanti senza un esercizio della volontà e di altre grandi virtù, come la pazienza, la costanza, la lealtà… La frequenza nei rapporti è una delle caratteristiche che aiutano a cementare meglio le amicizie.

Questo, però, non vuol dire che le amicizie muoiano se gli amici non si vedono. In molti casi, quando per questioni estranee all’amicizia i buoni amici si separano, il nuovo incontro è un’esperienza meravigliosa, che restituisce all’amicizia tutta la sua antica vicinanza, aumentata dalla nostalgia, dalla gioia per il fatto di reincontrarsi e dalle migliaia di aneddoti che nascono dal fatto di aver trascorso tanto tempo lontani.

Un nuovo incontro e l’amicizia dov’era rimasta

Ci sono persone che ci fanno rivivere ricordi che ci fanno bene. Quando mi hanno chiesto di scrivere un articolo sul video che oggi voglio condividere, mi era accaduta una cosa strana. Un mio compagno di quasi tutta l’infanzia e l’adolescenza mi ha contatto prima su Facebook, e poi su Whatsapp.

Non era tra i miei migliori amici d’infanzia, ma mi era molto caro. Ci incontravamo quasi sempre a casa di altri amici (uno dei quali è venuto a mancare), ma lo invitavo raramente a casa mia, e a sua volta mi invitava raramente da lui. Nonostante questo, i nostri incontri erano sempre divertenti, stavamo bene insieme.

Da qualcosa come trent’anni non avevo idea di cosa fosse stato della vita di Luis, e all’improvviso, per via di una mia pubblicazione su Facebook, abbiamo ripreso i contatti. È stato come tornare ad avere 16 o 17 anni, ma con maturità. Siamo tornati a parlare di molti temi, di vecchi conoscenti e vecchi sconosciuti, dei nostri valori comuni e di quello che non condividevamo del tutto. E mi sono reso conto che a tanti anni di distanza, l’amicizia continuava esattamente nel punto in cui l’avevano lasciata. Sembrava che il tempo non fosse passato! Abbiamo parlato, abbiamo pensato e discusso di tante cose, ma ogni volta che mi arrivava un messaggio Whatsapp di Luis lo leggevo subito, sapendo che in ognuno ci scambiavamo la gioia del reincontrarsi.

Un video ispiratore

Il video che vorrei commentare oggi ha un po’ di questo: due amici che si separano nell’adolescenza per via di un trasferimento, si cercano e si reincontrano sulle reti sociali, e riprendono l’amicizia con un gesto che facevano da adolescenti: illuminare la finestra dell’altro con una torcia.

Oltre al linguaggio simbolico e alla musica, la frase che chiude la pubblicità è un riassunto geniale di quello che voglio dirvi: “Le relazioni umane sono la fonte principale della nostra gioia”. Sicuramente!

I nostri amici ci fanno bene, ci fanno sentire allegri, felici, pieni. E quando li reincontriamo dopo una lunga separazione quella gioia si moltiplica.

L’amicizia è un dono di Dio

I nostri amici sono regali di Dio, e in quanto tali devono essere custoditi e curati. Se un amico mi porta a Dio è un buon amico, e se un amico volesse portarmi lontano da Dio devo fare tutto il possibile per riportarlo a Lui.

Una nota canzone del gruppo Los Enanitos Verdes dice “Un amico è una luce che brilla nell’oscurità”, e quando siamo tristi non possiamo trovare un rimedio migliore dell’amicizia sincera. Una pena condivisa è mezza pena, una gioia condivisa è una gioia doppia.

L’amicizia, diceva San Tommaso d’Aquino, è una delle più grandi consolazioni nella tristezza. Papa Francesco ha dato ai giovani in Paraguay che “l’amicizia è tra i regali più grandi che una persona, che un giovane, può avere e può offrire. È vero. Quanto è difficile vivere senza amici!” Gesù, del resto, ha detto: “Vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l’ho fatto conoscere a voi” (Gv 15, 5). Uno dei segreti più grandi del cristiano è il fatto di essere amici, amici di Gesù.

Poniamoci qualche domanda: come curo le mie amicizie? Sono un buon amico, conduco i miei amici a Dio? Quanto sono amico di Gesù e dei santi?

Qui l’articolo originale pubblicato su Catholic Link.

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