Cosa facciamo nella nostra quotidianità?

Durante la giornata alterniamo preghiera e lavoro. Ho trovato il modo di offrirmi come dono nella comunità e alle consorelle nei piccoli servizi. In questo modo vivo le due dimensioni, quella contemplativa e quella attiva. Questo dona un’enorme gioia al mio cuore, perché so che rispondo al progetto di Dio in me.
La mia decisione è stata la migliore fin dal mio ingresso. Per grazia di Dio non mi sono mai pentita della decisione presa, che mi ha fatto rinunciare al lavoro che mi era stato offerto e a un avvenire sicuro. Sono convinta che il servizio migliore che posso offrire alla Chiesa e alla società è quello di rendermi intermediaria con Gesù verso il Padre.
Due sentimenti si muovono in me quando penso alla mia vocazione

Sentirmi indegna di questo dono di predilezione da parte di Dio, “Perché proprio io?”, e l’enorme riconoscenza per essere stata oggetto del suo grande amore per me. Ricordo che sull’immagine che ho ricevuto il giorno della mia prima professione c’era scritto “Neanche l’eternità mi basterà per ringraziare il Signore per il dono della vocazione”.
Sento su di me anche le bellissime parole del nostro beato fondatore Giovanni Maria Boccardo:
“La più grande prova d’amore del Signore verso la sua creatura è quella di chiamarla alla vita religiosa e unirla indissolubilmente a Sé con i voti di castità, povertà e obbedienza”. Grazie, Signore Gesù.
Un po’ di storia della mia comunità

Le Figlie di Gesù Re, come ho detto prima, sono suore non vedenti e ipovedenti di vita contemplativa. Il nostro fondatore è il beato Luigi Boccardo, fratello del beato Giovanni Maria Boccardo, fondatore delle Povere Figlie di San Gaetano, con cui formiamo un’unica famiglia religiosa.
Abbiamo le stesse costituzioni e lo stesso regolamento. Due fratelli sacerdoti, due fondatori, due beati. Il beato Giovanni Maria Boccardo, il maggiore dei due, ha fondato la congregazione delle Suore Povere Figlie di San Gaetano il 21 novembre 1884 a Pancalieri (Torino) per via dell’epidemia di colera che aveva colpito la popolazione lasciandola in una situazione penosa, per aiutare tanti anziani rimasti soli e abbandonati.
Questa famiglia religiosa realizza la sua consacrazione servendo Gesù, gli anziani, i malati, i bambini e i giovani, e occupandosi dei sacerdoti anziani e malati e del servizio pastorale, in Italia e nelle terre di missione – Brasile, Ecuador e Togo.
Dopo la morte del beato Giovanni Maria Boccardo, il 30 novembre 1913, la cura spirituale della congregazione è stata affidata per volontà del fondatore a suo fratello, il beato Luigi, che si è impegnato con tutte le sue forze a dare continuità alla sua spiritualità e alle sue opere.
Dopo qualche anno gli è stata affidata anche la direzione dell’Istituto per non vedenti di via Napoli, a Torino. È stato veramente provvidenziale, e si è dedicato com un vero padre alla cura spirituale delle ospiti, scoprendone tra loro alcune che avevano il desiderio di consacrarsi totalmente al Signore.