Ho bisogno di una luce più forte che mi faccia credere all'impossibile e mi permetta di vedere Dio dietro l'amore umano
Ho una luce nascosta nel cuore. Un tesoro che brilla e si mostra agli occhi degli uomini. Un cielo limpido. Un sole senza nubi. Una notte di luna piena.
Ho un sorriso dentro che dissipa tutta l’oscurità. Una speranza custodita che è luce per chi non riesce a vedere nulla. Oggi me lo chiede Gesù. Vuole che sia luce nella notte:
“Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli”.
Ci sono persone che brillano solo con la loro presenza. Ci sono e tutto sembra più facile, più bello, più allegro. Una persona diceva: “Ho conosciuto qualcuno che guarisce anziché far male”.
Queste persone hanno luce. I loro occhi brillano, e le loro parole danno gioia. Sorridono quando sono turbati e illuminano quando per loro c’è più oscurità che chiarezza nei loro giorni.
Hanno qualcosa, non so, una luce speciale che cambia il mondo intorno a loro. Mi commuove. Non devono far niente, solo essere se stessi.
Oggi ascolto: “Se toglierai di mezzo a te l’oppressione, il puntare il dito e il parlare empio, se offrirai il pane all’affamato, se sazierai chi è digiuno, allora brillerà fra le tenebre la tua luce, la tua tenebra sarà come il meriggio”.
Se allontano da me la minaccia, le parole che feriscono, i gesti aggressivi; se allontano da me le ombre e lascio che il mio cuore illumini ciò che mi circonda, allora sì, sarò luce.
La porto dentro. Non mi viene data da fuori. È nel mio cuore se lascio che si veda, se lascio che sorgano i raggi che illuminano tutto.
Dev’essere un miracolo. Voglio lasciare che la luce di Dio brilli dentro di me, ma le ombre mi opprimono. E io cerco di spegnere l’oscurità a base di sforzi:
“Anche questo lato oscuro represso fa parte di noi, e pretende di tornare alla coscienza. Visto che è sgradevole, proviamo ad allontanarlo con tutta l’energia. Lo facciamo in modi diversi. Ci distraiamo perché non ci infastidisca. Quando torna per imporsi con maggiore contudenza, ci difendiamo con più veemenza. Alcuni si sovraccaricano talmente di attività apostoliche da smettere di sentire gli aspetti oscuri dentro di sé” [1].