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Francesco di Sales, volto gentile del cristianesimo

SAINT FRANCIS DE SALES

San Francesco di Sales.

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Aleteia - pubblicato il 30/01/20
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Soffrì credendo di poter essere predestinato, ma trovò la pace riconoscendo che semplicemente amava Dio e si abbandonava alla Sua bontàSan Francesco di Sales ha mostrato al mondo un volto gentile e allegro del cristianesimo davevro attraente. Patrono dei giornalisti e degli scrittori, è considerato uno dei santi più influenti degli ultimi 500 anni.

Ha scritto uno dei classici spirituali più popolari di tutto i tempi, l’Introduzione alla Vita Devota. Con questa opera ha cambiato il panorama della scrittura spirituale e ha offerto ispirazione a innumerevoli anime dalla sua pubblicazione.

I suoi consigli sono molto pratici e applicabili ancora oggi:

Francesco nacque nel castello di Sales, in Savoia, regione francese di frontiera, il 21 agosto 1567. Nacque prematuro, e il giorno dopo venne battezzato con il nome di Francesco Bonaventura.

Si ispirò sempre a San Francesco d’Assisi.

Esigente con se stesso

Da piccolo aveva una salute molto delicata, ma poi si rafforzò. L’educazione dei genitori e i suoi sforzi personali (ad esempio contro la tendenza all’ira) aiutarono il suo carattere allegro e comprensivo.

A 8 anni entrò nel collegio di Annecy, e a 10 fece la Prima Comunione e la Cresima. Stabilì allora dei buoni propositi che cercò di mantenere per tutta la vita:

1) Ogni mattina e ogni sera reciterò delle preghiere.
2) Passando davanti a una chiesa entrerò a far visita a Gesù sacramentato, in assenza di un motivo grave che me lo impedisca.
3) Ogni volta che mi sarà possibile aiuterò i più poveri e bisognosi.
4) Leggerò buoni libri, soprattutto vite di santi.

Suo padre aveva previsto per il figlio un grande futuro professionale, per cui lo mandò a studiare all’Università di Parigi e poi a Padova. Studiò Umanistica, Diritto e Teologia.

Francesco, però, voleva consacrarsi a Dio, e rifiutò sia di sposarsi con una bella ragazza di buona famiglia che di entrate a far parte del Senato. Voleva diventare sacerdote.

Dopo essere riuscito a convincere suo padre, venne ordinato sacerdote il 18 dicembre 1593. Predicava con parole semplici, e aiutava soprattutto i poveri.

Soffrì credendo di poter essere predestinato, ma trovò la pace riconoscendo che semplicemente amava Dio e si abbandonava alla Sua bontà.

Con i suoi scritti moderati e caritatevoli e la sua pazienza di fronte alle difficoltà, fece sì che molti calvinisti entrassero nella Chiesa cattolica.

Suscitava grande simpatia, e guidò a un incontro più profondo con Cristo molte persone, tra cui Santa Giovanna di Chantal, con cui fondò la congregazione della Visiazione.

Nel corso dei secoli ha ispirato tanti santi, tra cui San Giovanni Bosco, fondatore dei Salesiani.

Saggezza per tutti

All’inizio del XVII secolo, Francesco fu vescovo di Ginevra (Svizzera). Come vescovo non si sposò mai, ma nel corso degli anni, partecipando alla vita dei suoi fedeli, riuscì a conoscere le sfide e le necessità delle persone sposate.

Anche se parla del matrimonio da fuori, la sua saggezza come mantenere un vincolo matrimoniale forte è profondamente perspicace.

Nella sua Introduzione alla Vita Devota, Francesco dedica un intero capitolo a dare consigli alle persone sposate, e usa tre metafore interessanti quando consiglia le coppie sull’amore coniugale e i suoi effetti.

“La misura dell’amore è amare senza misura”. Lo ha scritto e lo ha saputo vivere. È morto dolcemente a 56 anni nel 1622. La sua ultima parola è stata “Gesù”.