Una persona matura nella fede riesce a integrare e a lavorare sulla sua vita psichica, affettiva, emotiva, sociale e spiritualeCome nella nostra vita professionale e affettiva, la maturità è importante anche in quella spirituale. La maturità di fede emerge molto spesso negli scritti di San Paolo, passato da infantile, immaturo nella fede, a maturo. Anche Geremia ha attraversato questo processo, passando dalla spiritualità infantile alla maturità nella fede, e la Bibbia è piena di esempi.
Non possiamo pensare di essere già pronti e di assumere un atteggiamento immutevole. Frasi come “Sono sempre stato così, non cambio”, o “Sono così fin da bambino e alla mia età non c’è più molto da cambiare”, sono sbagliate. L’itinerario e la maturità cristiana sono tappe proprie della virtù della prudenza, che è frutto della maturità psichica, affettiva, fisica e spirituale.
Una persona matura nella fede, che rappresenta la maturità nella vita cristiana, riesce a integrare, riesce a lavorare la sua vita psichica, affettiva, emotiva, sociale e spirituale. Negare uno di questi aspetti è forgiare una maturità falsa.
Ci sono persone con nevrosi affettive, ad esempio per una padre o una madre che le hanno segnate negativamente e hanno provocato loro dei traumi. Se questa nevrosi non viene curata viene trasferita alla religone, a Dio, e quella nevrosi affettiva diventa una nevrosi spirituale. La nevrosi trasferita a Dio finisce per generare un’immagine distorta del Dio vero, visto come un Dio punitivo, vendicativo o giustiziere.
Le persone fanatiche sono un esempio di nevrosi spirituale. Sono persone che non riescono a convivere in pace in un ambiente religioso.
Ci sono persone che sono bravissime a lavorare da sole, capaci di compiere un cammino pieno di ostacoli, ma che poi non sanno dividerne il peso con gli altri. Queste caratteristiche che ereditiamo, i traumi che ci portiamo dietro, sono ostacoli alla maturità di fede.
Uno degli elementi della maturità spirituale consiste nel mettere la ragione al di sopra della passione. Il testo della Lettera agli Efesini ci aiuta a comprendere questo aspetto. Dice San Paolo:
“Finché arriviamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomo perfetto, nella misura che conviene alla piena maturità di Cristo” (Ef 4,13).
La meta di ogni cristiano è quindi giungere alla maturità della persona in Cristo.
La forza dinamica e la maturazione della vita spirituale si evincono dalla Prima Lettera ai Tessalonicesi: “Memori davanti a Dio e Padre nostro del vostro impegno nella fede, della vostra operosità nella carità e della vostra costante speranza nel Signore nostro Gesù Cristo” (1 Ts 1,3).
In questo brano emergono concetti importanti: maturità spirituale e opere di fede. Chi è maturo trasforma la fede in opere. La fede senza impegno è una fede magica, superstiziosa, e la superstizione è segno di immaturità.