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Imparare a fare orazione con l’angelo custode

GUARDIAN ANGEL

Franceschini, Marcantonio | Public Domain

fr. Baptiste de l’Assomption - pubblicato il 23/01/20

Se non può entrare nel centro della nostra anima, nel quale solo Dio risiede, l’angelo custode può essere tuttavia di grande aiuto per accogliere il dono della contemplazione nel raccoglimento e nell’orazione.

L’orazione è un incontro d’amore con Gesù presente nel centro del nostro cuore. Essa si realizza nel luogo più segreto della nostra anima, nella nostra intimità. Nessuno se non Dio, o Maria in qualità di Madre di grazia, vi ha accesso. Se non può entrare nel centro della nostra anima, nel quale solo Dio risiede, l’angelo custode può essere tuttavia di grande aiuto per accogliere il dono della contemplazione nel raccoglimento e nell’orazione. Va bene invocarlo per trovare parcheggio, ma è ancora più importante chiedergli di insegnarci a pregare: è sempre a disposizione, per questo!


SAINT FAUSTINA

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Il nostro angelo custode, come tutti gli angeli, è un essere puramente spirituale, ma la sua immaterialità non lo rende indifferente alle realtà sensibili. Poiché il nostro angelo è custode della nostra persona, egli può avere una certa influenza non sul centro dell’anima, o sulla fine punta dello spirito (poiché quelle zone del nostro essere sono riservate alla grazia divina), ma sul nostro corpo.

L’azione dell’angelo per aiutarci nel raccoglimento

Quando siamo dissipati e dispersi, egli può aiutarci a raccoglierci e a entrare all’interno di noi stessi. In modo più efficace di ogni tecnica di rilassamento, egli può aiutarci a rilassarci. Poiché la nostra immaginazione lavora a partire da immagini immagazzinate nella nostra mente (quel che s’intende per “fantasmi sensibili”), il nostro angelo custode può aiutarci anche a raffigurarci davanti allo sguardo interiore Gesù nella sua santissima umanità, Maria o altri santi. Egli può ispirarci buone idee che ci aiutino a entrare in relazione con Lui. Egli può anche aiutarci a ricordare, con pace e fiducia, i nostri peccati o le nostre ferite perché possiamo presentare tutto ciò alla misericordia di Gesù. La sua azione è opposta a quella del diavolo, che cerca di accusarci e di farci disperare.




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L’angelo, durante l’orazione, è anche una difesa contro gli attacchi dei demonî: quando quelli cercano di nuocerci, di allontanarci da Dio, di farci abbandonare l’orazione, il nostro angelo custode – se lo invochiamo – ci viene in soccorso per metterli in rotta.

Quando Dio ci fa il dono della contemplazione

Molto spesso (il più delle volte, secondo san Giovanni della Croce), il dono della contemplazione ci è mediato dall’angelo custode: si tratta di un’orazione molto piacevole e profonda in cui Dio agisce direttamente nel nostro cuore. Quando questo dono ci viene fatto, bisogna che ci abbandoniamo a Dio. Mollare la nostra pretesa di gestire la preghiera e abbandonarci tra le sue mani. Allora il nostro angelo custode, se lo lasciamo fare, ci aiuta a farlo pienamente e interamente: egli ci rassicura e c’incoraggia nel dono che facciamo di noi stessi.




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L’aiuto del nostro angelo custode è talmente discreto che bisogna avere lo sguardo purissimo di san Giovanni della Croce per distinguerlo: se non lo sentiamo, dobbiamo comunque sapere che c’è, sempre pronto ad accompagnarci per realizzare l’atto più nobile della nostra umanità – la preghiera. Invochiamolo dunque fin d’ora, prima di avere la gioia di scoprire il suo viso spirituale quando saremo in cielo.

[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]

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