Se comprendessimo davvero l’immenso valore della Liturgia della Parola, non perderemmo una virgola di quei testidi Gleidson Carvalho
Caro internauta, voglio iniziare questo articolo citando uno splendido passo delle Confessioni di Sant’Agostino:
“Quanto ho pianto ascoltando i vostri inni […], che echeggiavano nella vostra chiesa! Che emozioni mi hanno donato! Mi passavano per le orecchie, effondendo la verità nel mio cuore. Mi elevava un grande impulso di pietà, e le lacrime mi scorrevano sul volto, ma mi facevano bene”.
Agostino presenta in modo magistrale la grande importanza della nostra capacità di ascolto, estremamente rara al giorno d’oggi. Latita per mancanza di tempo, per la stanchezza, per colpa delle distrazioni interne ed esterne, per mancanza di interesse e di pazienza… non si ascolta perché non c’è stata una formazione previa.
La “verità” di cui Sant’Agostino parla nel testo citato è riuscita a raggiungere il suo cuore e a concludere la sua opera perché è arrivata innanzitutto alle orecchie. Quante persone possono essere assetate di verità o perse nel mondo per mancanza di una direzione, semplicemente per il fatto di non saper ascoltare!
Aprire le orecchie e il cuore alla Parola di Dio
Dopo questa breve introduzione, voglio proporre delle domande: “Che importanza stiamo dando alle letture e alla proclamazione della Parola di Dio durante la Santa Messa?”; “La ascoltiamo con attenzione e diligenza?”; “Le abbiamo davvero dato l’attenzione che merita?”
Un equivoco molto comune è relegare in secondo piano le letture della Santa Messa perché pensiamo che l’omelia, che verrà subito dopo, sia più importante. Non si tratta di stabilire dei gradi di importanza tra le letture e l’omelia, perché ogni parte specifica della Messa possiede la sua importanza.
Esiste un intimo rapporto tra la Parola di Dio e il mistero eucaristico
Attraverso i suoi documenti, la Chiesa ci insegna che la Parola di Dio e il mistero eucaristico devono ricevere la stessa venerazione. Si tratta della Mensa della Parola e della Mensa eucaristica. Entrambe nutrono il popolo di Dio, istruendolo e santificandolo. Alla Mensa della Parola Dio annuncia la sua alleanza divina, e nella Mensa dell’Eucaristia si rinnova quella stessa alleanza nuova ed eterna. In una si ricorda la storia della salvezza a parole, nell’altra quella stessa storia viene espressa mediante segni sacramentali della Liturgia.
L’“Ordinamento delle Letture della Messa” afferma che la celebrazione della Santa Messa, nella quale si ascolta la Parola e si riceve l’Eucaristia, costituisce un unico atto di culto divino con cui si offre a Dio il sacrificio di lode e si realizza pienamente la redenzione dell’uomo. Che cosa meravigliosa! Se comprendessimo davvero l’immenso valore della Liturgia della Parola, non trascureremmo una sola parola, una sola lettera, una sola virgola.
La Liturgia della Parola nutre la nostra fede
La Liturgia della Parola non precede la Liturgia Eucaristica per un motivo ritualistico o per capriccio. La sua struttura ha origine nella preghiera ebraica, e ancora oggi occupa un posto privilegiato nell’Eucaristia cristiana. In essa, lo Spirito Santo ci ricorda tutto ciò che Cristo ha fatto per noi. Ci spinge a sperimentare la grazia di commemorare le meraviglie che Dio ci ha donato (cfr. CCC 1096, 1103). La Liturgia della Parola è infine parte integrante delle celebrazioni sacramentali e nutre con solidi alimenti la nostra fede.
Caro internauta, di fronte a tutte queste argomentazioni non possiamo più perdere tempo. Facciamo il possibile per stare attenti a tutte le letture durante la celebrazione della Santa Messa e allontanarci da tutte le distrazioni, siano esse interiori (pensieri, sentimenti, aspettative) o esteriori (cellulari, persone, rumori, movimenti). È una questione di allenamento. Per portare a termine questa missione dovremo sicuramente affrontare una grande battaglia, ma ne varrà la pena!
Dio vi benedica. Alla prossima!