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Convertita, moglie, madre e agente umanitario: Caroline Chisholm ha aiutato migliaia di giovani immigrate

Caroline Chisholm

Public Domain

Larry Peterson - pubblicato il 09/01/20

Le donne che si stabilivano in Australia affrontavano spesso una vita di prostituzione, ma la venerabile è riuscita a salvare molte di loro

È stata chiamata “la Salvatrice dei Carichi Viventi”.

Caroline Chisholm era nata a Northampton, in Inghilterra, nel 1808. Era la figlia di William Jones, un ricco allevatore che si era sposato quattro volte. Tre delle sue mogli erano morte di parto, e la madre di Caroline era la quarta. Ebbe sette figli, e Caroline era la più piccola. Suo padre morì quando aveva appena sei anni, lasciando alla famiglia del denaro e varie proprietà da dividere tra i 12 figli sopravvissuti. Una lezione fondamentale che Caroline e i suoi fratelli impararono dal padre era quella di essere generosi e di prendersi cura dei bisognosi.

Quando Caroline aveva sette anni, dimostrava già un profondo interesse per l’immigrazione. Aveva ascoltato le storie degli anziani che frequentavano casa sua, inclusi allevatori, scrittori, religiosi e leader politici. Inventò un suo gioco dell’immigrazione usando una tinozza come oceano e delle navi fatte di baccelli di piselli. Risparmiò del denaro e comprò delle bamboline che metteva nelle “imbarcazioni” per mandarle “via mare” verso la loro nuova casa. Questo interesse per l’immigrazione non l’avrebbe mai abbandonata, e si sarebbe trasferito in un impegno per tutta la vita ad aiutare e a prendersi cura degli immigrati poveri.

Quando Caroline aveva 22 anni, il capitano Archibald Chisholm le chiese di sposarlo. Il capitano aveva 13 anni più di lei, ed era un devoto cattolico romano. Allevata nella fede protestante in un’epoca il cattolicesimo era guardato con enorme sospetto e sfiducia, Caroline si trovò di fronte a una difficile scelta. Voleva sposarlo, ma era preoccupata, e non per il suo cattolicesimo. Caroline insisteva sul fatto che avrebbe sempre dovuto avere la libertà di svolgere qualsiasi causa filantropica scegliesse. Archibald Chisholm acconsentì.

Caroline e Archibald si sposarono il 27 dicembre 1830. Profondamente innamorata, Caroline si convertì presto al cattolicesimo romano. Alcuni suggeriscono che lo abbia fatto per convenienza, ma al contrario abbracciò la sua nuova fede con grande amore. Come ha scritto uno dei suoi biografi, “era una cattolica DEVOTISSIMA”. La coppia ebbe otto figli.

Verso l’Australia

La Gran Bretagna aveva stabilito una colonia penale in Australia alla fine del XVIII secolo, e vi venivano mandati i criminali condannati. In seguito si iniziò a mandare gente dell’Inghilterra noti come “free settlers”. Molti di loro erano donne nubili che arrivavano con ben poco denaro, quando ne avevano. Non avevano neanche amici, familiari o un lavoro, e spesso si volgevano alla prostituzione per sopravvivere. L’“accoglienza” che ricevevano nella loro nuova patria era deplorevole.

Nel 1838, il capitano Chisholm ottenne il trasferimento in Australia per via di problemi di salute, visto che secondo la saggezza popolare il clima lì era migliore. Quando arrivarono e Caroline constatò le circostanze e le condizioni deplorevoli che accoglievano le povere migranti, rimase di sasso e capì che doveva aiutarle.

Caroline aveva 30 anni, e iniziò immediatamente a delineare un programma, sviluppando iniziative lavorative ed esercitando pressioni sulle autorità per ottenere migliori condizioni lavorative. Avviò un gruppo che decise di stabilire un ostello per le migranti e nel 1841 fondò la Female Emigrant’s Home a Sydney. Oltre a fornire alloggio, assisteva anche le donne disoccupate nel trovare lavoro, sia in città che nelle aree rurali, in cui era più richiesto.

Profondamente empatica nei confronti delle giovani donne sole, Caroline scrisse una lettera dopo l’altra cercando un lavoro per loro, soprattutto come domestiche. Spesso le accompagnava nei posti più lontani per assicurarsi che fossero un porto sicuro per loro. Col tempo, Caroline iniziò a ospitare anche uomini e poi intere famiglie.

Nei suoi primi sette anni in Australia, aiutò più di 11.000 immigrate.

La compassione, la fede e l’instancabile devozione di Caroline Chisholm nei confronti dei poveri e delle persone sole in un nuovo Paese hanno lasciato un segno indelebile, non solo sull’Australia e sulla Gran Bretagna, ma sul mondo intero. È tenuta in tale stima che la sua immagine è riprodotta sulle banconote australiane da 5 dollari. Le è stato anche conferito in modo postumo l’Ordine d’Australia.

Caroline è morta il 25 marzo 1877 a 68 anni. La sua causa di santità è stata proposta dall’arcidiocesi di Melbourne. Molti si aspettano che Caroline Chisholm sia la seconda santa australiana canonizzata, dopo Mary MacKillop nel 2010.

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