di Francesco Gesualdo
L’apparecchio per aerosol consente di nebulizzare soluzioni di farmaci, attraverso un compressore ad aria, trasformandole in microscopiche goccioline che possono raggiungere direttamente il sistema respiratorio (in particolare i bronchi). Questo tipo di somministrazione può garantire un buon risultato terapeutico e contemporaneamente ridurre la comparsa di effetti collaterali rispetto alla somministrazione dello stesso farmaco per bocca o per iniezione.
Tuttavia, l’aerosol non è l’unico strumento utile a questo scopo, e viene utilizzato a volte per curare delle condizioni che in realtà non traggono alcun vantaggio da questo tipo di terapia.
I principali svantaggi dell’aerosol sono la lunga durata del trattamento e lo stress che esso causa soprattutto nei bambini più piccoli. Inoltre, l’irrequietezza del bambino può anche ridurre l’efficacia dell’aerosol, perché, a causa del pianto e dell’agitazione, il piccolo non riuscirà a espirare la giusta quantità di farmaco.
Asma e broncospasmo: è meglio lo spray!
Per somministrare il broncodilatatore o il cortisone per l’asma o per il broncospasmo le linee guida internazionali suggeriscono di utilizzare gli spray con il distanziatore. Di cosa si tratta? Gli spray – o inalatori – sono bombolette contenenti il farmaco in soluzione. Ogni spruzzo contiene una quantità precisa di farmaco. Il distanziatore è costituito da una camera di plastica, con un’apertura per inserire l’inalatore e una maschera da appoggiare sulla faccia del bambino.
Il distanziatore consente di respirare il farmaco erogato con l’inalatore senza bisogno di coordinare spruzzo e respiro. È bene che l’uso degli spray con distanziatore sia corretto. Nella pagina seguente alcune semplici regole.