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La chiesa in cui l’orologio a cucù racchiude il Sacro Cuore di Gesù

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Lucía Chamat - pubblicato il 08/01/20

Nel cuore di Bogotà sta rinascendo la chiesa del Voto Nazionale, simbolo di pace in Colombia, testimone di guerre e dei peggiori drammi umani

I colori della bandiera della Colombia sono tornati a svettare sulla cupola della centenaria chiesa del Voto Nazionale, in cui a mezzogiorno un orologio a cucù dà l’ora. La peculiarità è che non esce un uccellino, ma una scultura dorata del Sacro Cuore di Gesù che imparte la sua benedizione nel pieno centro di Bogotà.

Il restauro della torre dell’orologio e dell’immagine sacra fa parte delle opere di restauro della chiesa, la seconda per importanza del Paese dopo la cattedrale primaziale.

Il sacerdote Darío Echeverri, parroco da 18 anni del Voto Nazionale, ricorda le origini del tempio: “Dopo la Guerra dei Mille Giorni (1889-1902), durante la quale morirono più di 100.000 persone e il Paese venne devastato, ci fu fortunatamente un momento di saggezza perché la popolazione veniva decimata. L’arcivescovo dell’epoca propose di compiere un ‘voto nazionale’ per la pace, di trasformare il tempio che i devoti avevano costruito in onore del Sacro Cuore in un simbolo di riconciliazione e di consacrare il Paese a questa devozione”.

La chiesa, affidata alla comunità claretiana, è simbolica da molti punti di vista, come ha detto il sindato della città, Enrique Peñalosa, che ha guidato il restauro: “In primo luogo perché speriamo che sia l’inizio di una pace solida per la Colombia. Oggi riteniamo assurde le ragioni per cui tanti si sono uccisi nella Guerra dei Mille Giorni, e ugualmente assurdi sembreranno tra pochi anni i motivi per cui ci uccidiamo in quest’epoca”.

Il Voto Nazionale è stato teatro della consacrazione della Colombia al Sacro Cuore, e nel 1964 è stato dichiarato basilica minore da Papa Paolo VI. Fino al 1971 è stato sede del Te Deum, un atto in cui i Presidenti della Repubblica rinnovavano la consacrazione della Nazione al Cuore di Gesù e ringraziavano per la sua protezione.

Grande valore artistico

Grazie ai restauri si tornerà ad apprezzare in tutta la sua magnificenza questa chiesa simbolica, che ha già recuperato i vetri della cupola nei colori giallo, blu e rosso della bandiera del Paese, distrutti e sostituiti da una parete di cemento durante il Bogotazo, un’altra delle epoche violente della storia colombiana. Sono tornate a splendere anche le vetrate, il cui tema è il sole che brilla, come pure le finestre del transetto nord e sud e le vetrate dei rosoni.

Sono stati inoltre restaurati la facciata, la controfacciata, il coro e il sottocoro, e sono stati rafforzati i muri e le colonne del presbiterio (l’area intorno all’altare) e del tamburo della cupola. Attualmente fuori dalla cupola ci sono dei ponteggi da cui verranno restaurati gli elementi esterni, perché i lavori proseguono.

Padre Echeverri ha sottolineato che “questa chiesa non è solo una pagina della storia del Paese, ma anche un’espressione artistica. Ci solo dipinti a olio del pittore colombiano Ricardo Acevedo – sepolto accanto alla moglie nel tempio –, beni mobili, splendidi ornamenti e molti articoli religiosi che sono delle vere perle d’arte”.

Un’altra delle caratteristiche che riflettono il valore artistico e il simbolismo politico della chiesa è il fatto che la parola “pax” (riferita al periodo della pax romana) sia incisa e dipinta circa 200 volte all’esterno e all’interno del tempio, opera degli architetti Julián Lombana, Francisco Olaya e Antonio Stoute.

Sulla facciata spicca lo stemma della Colombia circondato dalle sculture di San Turibio, San Luigi Bertrán, Santa Rosa da Lima e San Pietro Claver.

Testimone del degrado sociale

Il Voto Nazionale è diventato il punto di arrivo di persone di tutto il Paese perché nei suoi dintorni c’è la stazione di autobus principale, come ricorda padre Darío: “È stata una cosa molto speciale, ma ha anche provocato un deterioramento, come accade in ogni zona in cui arrivano degli autobus intercittadini, e come l’ambiente circostante anche la chiesa si è degradata”.

Accanto alla stazione di passeggeri e merci si è insediato anche un mercato, e le famiglie che risiedevano nei dintorni hanno abbandonato il quartiere, anche per la costruzione di nuove strade. Si è formata una zona cuscinetto in cui verso il 1980 è nata la Calle del Cartucho, tristemente famosa in Colombia perché sede di prostituzione, tossicodipendenza, indigenza, omicidi e tutti i drammi umani possibili.

Vent’anni dopo la strada è stata recuperata, ma degrado, dipendenze e violenza di sono spostati più vicino alla chiesa del Voto Nazionale, in quello che è stato definito il Bronx. La situazione della basilica è peggiorata al punto che ad alcune Messe non assistevano neanche venti persone.

“Questa situazione ha provocato dolore, crudeltà, impotenza e molta vergogna, una zona che era un cancro per la città, a nemmeno 300 metri dalla residenza del Presidente. Sono stati anni molto duri”, ha confessato il parroco.

Le nozze di un ambasciatore

Anche se la gente non voleva andare al Voto Nazionale, alcuni fedeli hanno tenuto viva la fede, soprattutto indigeni ecuadoregni che si sono stabiliti nella zona e hanno adottato la chiesa come propria. “Dovreste vedere il cattolicesimo di quella gente! La domenica dopo la Messa offre il pranzo nella casa curiale e prega tutta la mattina, e il mercoledì pomeriggio c’è lo studio della Bibbia”, ha aggiunto il sacerdote.

Gli indigeni sono stati i protagonisti di un matrimonio speciale celebrato circa sei anni fa nel Voto Nazionale. L’ambasciatore di Spagna dell’epoca ha detto al parroco che voleva sposarsi lì, e gli ecuadoregni hanno cantato durante la celebrazione.

“Si può immaginare la paura degli ambasciatori invitati e della loro scorta, ma alla fine sono rimasti sorpresi perché quello che hanno trovato è stato tenerezza e verità. Nell’omelia ho detto che era uno splendido segno di riconciliazione: c’era un rappresentante della Spagna accanto agli indigeni, i ricchi che condividevano con gente molto povera”.

Il Bronx non esiste più, la gente è tornata alle sue Eucaristie e la chiesa del Voto Nazionale è stata restaurata per salvaguardarne il valore storico, religioso, politico, architettonico e patrimoniale. La speranza è che sia di nuovo il simbolo della riconciliazione e della pace in Colombia.

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