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3 parole greche che ogni cristiano dovrebbe conoscere

WEB3-A peacock adorns this 5-meter long Greek inscription naming the archbishop of Tyre

Yehoshoa Dray | timesofisrael

Daniel R. Esparza - pubblicato il 08/01/20

Se avete frequentato il catechismo o andate a Messa probabilmente vi sono familiari...

Anche se non ne siete consapevoli, parlate ogni giorno un po’ di greco. Se, ad esempio, trovate il modo in cui scrivete illeggibile e vi rendete conto che dovete lavorarci su per avere una calligrafia, state parlando greco: calligrafia deriva infatti dal greco “kalos”, “bello”, e dal verbo “graphein”, “scrivere”. Se non vi sentite molto bene e pensate di dover andare dal gastroenterologo, state parlando ancora una volta greco: “gastro” è la parola greca per “stomaco”, ed “enteron” indica l’intestino.

Moltissimi termini di uso quotidiano (per non parlare della lunga lista di parole legate alle varie discipline che si ritrovano in filosofia, teologia, giurisprudenza, medicina e altre scienze) sono greci. Se state pensando di imparare questa lingua, quindi, non dovrete necessariamente partire da zero, ancor più se siete cristiani: visto che i Vangeli sono stati scritti in greco, moltissimi termini usati nella liturgia, nella preghiera e nella cultura cristiana in generale potrebbero non essere stati del tutto tradotti nella vostra lingua madre. Avete mai pensato, ad esempio, all’origine della parola “ecclesiastico”?

In questa sede vorremmo presentarvi tre parole molto comuni che vi potrebbero suonare familiari, con il loro significato nell’originale greco:

  1. Eukharistós: Il termine originale greco per “Eucaristia” viene usato ancora oggi per ringraziare qualcuno. Se andate in un ristorante greco, assicuratevi di ringraziare il vostro cameriere dicendo “eukharistós”. Comunemente tradotto come “ringraziamento” e riferito alla Cena del Signore, il termine greco “eukharistós” è un composto del prefisso “eu”, “bene”, e da “kharizesthai”, un verbo che significa “mostrare favore”. Il verbo deriva a sua volta dal termine “kharis”, che vuol dire “favore”, o “grazia”. È da questo “kharis” che deriva la nostra parola “carità”.
  2. Ekklesia: Nella maggior parte delle lingue latine, si può ancora rinvenire il termine originale greco “ekklesia” (che significa “riunione”) nelle parole usate per riferirsi alla Chiesa. L’italiano “chiesa”, lo spagnolo “iglesia” e il francese “église” mantengono parte del suono originario del termine greco. L’inglese “church” deriva da un’altra espressione greca, “kuriakon doma”, “la Casa del Signore”, per riferirsi alla stessa assemblea.
  3. Agape: In greco ci sono più di quattro termini diversi per indicare tipi differenti di amore. Questo tipo di amore, l’agape, è molto specifico, e la Chiesa lo identifica con l’amore di Dio per l’uomo e dell’uomo per Dio, un amore che assomiglia alla carità nella sua gratuità incondizionata. Alcuni etimologisti sostengono che il termine includa un prefisso intensificatore, “aga”, che farebbe sì che la parola significhi qualcosa del tipo “amare fortemente”.

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