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Non vi succederà nulla di male, riposate in Dio

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padre Carlos Padilla - pubblicato il 24/12/19

Quali paure o angosce vi attanagliano? La soddisfazione dei vostri desideri vi sembra ormai un sogno superfluo? Credetemi, il Signore risolverà i vostri problemi

Quali paure mi attanagliano l’anima? Cosa mi angoscia? Dice la Bibbia:

“Il Signore rimane fedele per sempre, rende giustizia agli oppressi, dà il pane agli affamati. Il Signore libera i prigionieri. Il Signore ridona la vista ai ciechi, il Signore rialza chi è caduto, il Signore ama i giusti, il Signore protegge i forestieri. Egli sostiene l’orfano e la vedova, ma sconvolge le vie dei malvagi. Il Signore regna per sempre, il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione”.

È un Dio vicino che nasce per salvare l’oppresso e riscattare il prigioniero.

A volte mi manca la fede, mi costa credere a quel Dio che risolverà i miei problemi e curerà il mio dolore. La mia cecità, le mie angosce, le ingiustizie che subisco, la fame che soffro, le catene che mi schiavizzano.

Sarà tutto come mi aspetto? No, non sarà uguale. Ma la liberazione è reale, e la salvezza si avvicina.

Come sarà quella guarigione di cui mi parla? Un Dio che si fa uomo per vivere tra gli uomini. Sottoposto alla loro fragilità. Limitato nel tempo e nello spazio. Un uomo umiliato da altri uomini. Perseguitato, ferito, crocifisso.




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Quei pastori di Betlemme speravano di essere liberati dal loro peso. E tutti i malati che hanno visto Gesù camminare nelle loro strade sognavano di essere guariti.

Ma non tutti sono stati liberati. Non tutti sono stati guariti. Quanti sono morti senza vedere la luce della liberazione finale! Speravano di essere testimoni della vittoria, ma non è accaduto nulla davanti ai loro occhi.

Un povero bambino che veniva a salvarli. Un bambino in una mangiatoia con dei genitori poveri. Come si può vincere il potere del mondo senza armi, senza potere, senza mezzi?

Sembra tutto così assurdo… Una chimera portata dal vento. L’ingiustizia non si risolve. Il danno provocato non viene sanato. Sembra impossibile.

Ma perché mi impegno ogni Natale a sognare ciò che non è realistico?

Mi manca fede. Sì, molta fede. Vivo ancorato alla mia carne e attaccato a questo mondo. Ho smesso di credere alle cose impossibili, e la soddisfazione dei miei desideri mi sembra un sogno superfluo.

Mi aggrappo al presente, a quello che tocco e vedo. Questo mi basta. Dov’è la mia fede? Divento sfiduciato. Un Dio che non compie miracoli. Un Dio che non mi riscatta dalla fossa in cui cado. Un regno che non è di questo mondo. Un re che regna ma che non riesco a vedere.

Mi inquieto. Vorrei che fossero possibili tanti miracoli…

Cosa mi angoscia in questo periodo? Cosa mi toglie la pace?

Ho tanta paura della morte. Della mia. Di quella delle persone a me care.

Sono sopraffatto dall’insicurezza di questo mondo in guerra. Dall’instabilità del denaro che non basta. Dall’angoscia per le persone per cui temo. Quelle che possono farmi del male.


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Vorrei avere la fede dei bambini per credere in un Dio che può venire a salvarmi. Mi manca la fede. Mi manca la fiducia di cui parla padre Josef Kentenich:

“Chi è profondamente imbevuto del ‘potere in bianco’ vivrà con tutta l’anima basandosi sulla fiducia divina nella missione e nella consapevolezza di essere uno strumento. Perché se non ci fosse alla base questa fede sarebbe assurdo dedicare tutte le capacità del corpo e dell’anima, tutti i beni spirituali e materiali, tutta la vita, a un’opera che non promette ricompense terrene”.

La fede che mi chiede Gesù è un’altra. È la fede in un potere che non vedo. Quel potere di un Dio che mi ama e che vuole usarmi come suo strumento.

Siglando l’alleanza d’amore con Maria nel santuario le dono la mia fiducia. Le dono la mia vita perché ne faccia ciò che serve per arrivare a molti. E allora smetto di angosciarmi. Perché la mia vita non è nelle mie mani.

Non devo preoccuparmi inquieto di tutto ciò che faccio. È la sua opera, quella di Dio. È il suo regno. È nato tra gli uomini per salvare l’uomo. Ma a modo suo, in base alle sue regole.

E allora l’unico atto di fede valido è quello che mi permette di liberarmi dalle mie apprensioni. Posso riposare nelle sue mani di Padre perché non mi accadrà nulla di male. Tutto sarà per il mio bene e per quello delle persone a me care. Perché temere?

Riposo in un Dio che salva la mia vita dall’angoscia e mi riscatta per un’esistenza piena. Mi toglie dalle mie catene perché sia docile e mi lasci portare dove mi chiede. È questa la giustizia che vuole instaurare. Un regno nuovo con altre categorie.

Questa terra che calpesto è temporanea. Sono di passaggio tra gli uomini. I miei giorni sono contati, come i miei dolori e le mie gioie. Tutto nelle mani di Dio. Confido.

Divento bambino, un bambino fiducioso che non teme. Voglio entrare nel suo cuore per riposare tranquillo.

Non voglio temere perché solo la fiducia mi riscatta da tutte le angosce. La fiducia è piena. Nulla di male può accadermi, perché riposo nel suo cuore di Padre.

So di essere amato nel più profondo da Dio. Non temo più perché non succederà nulla di negativo. Sarà sempre il meglio per me, per i miei cari. Confido e sogno, e abbraccio Dio come un bambino.

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