Quel “Dio con noi” non è un Dio che vive aspettando i miei errori. Piuttosto mi cerca, mi accompagna, cammina al mio fianco per sostenermi.
E quando vago e mi allontano segue i miei passi perché torni a vivere alla sua presenza. Quello sguardo di Dio sulla mia vita mi dà tanta pace… Le decisioni sono sempre con Lui.
Come decido cosa devo fare ogni giorno? Non più nelle grandi decisioni, ma in quelle piccole. Nella quotidianità. È allora che la sua voce mi parla nell’anima e nelle cose che mi accadono e nelle parole che ascolto.
Anche così non è facile sapere cosa mi chiede. Giuseppe non lo sapeva. Prende una decisione giusta nell’ignoranza. E Dio gli parla in sogno:
“Però, mentre stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati»”.
Giuseppe è un uomo di Dio. È innamorato di Lui e vuole fare solo la sua volontà. Ma non sa quali strade seguire. Cerca di interpretare il volere di Dio e decide di ripudiare Maria.
Ma Dio interviene, e come con Abramo a Moria evita che metta in atto la sua decisione. Anche se è giusta. Nel sogno gli rivela la verità. E Giuseppe comprende. Nei sogni gli dice di chi è quel bambino che cambierà la storia.
E Giuseppe crede. Si fida dei sogni. Confida nelle parole dell’angelo che gli rivelano una verità tanto difficile da assimilare. Ma lui, come un bambino, si fida.
Mi commuove la fede di Giuseppe. Non si turba, non si riempie di paura, semplicemente accetta la verità impossibile. Sì, il Figlio di Dio, il Dio che abita nella mia stessa tenda. Quel Dio fatto carne della mia carne.
Magari mi apparisse sempre in sogno il volere di Dio! Anche nei sogni Dio mi dice delle cose, ma non ricordo i sogni o non interpretarli.
Cerca molti modi per farmi seguire una strada concreta, ma posso decidere di seguirne un’altra diversa. Le sue insinuazioni sono desideri che semina nella mia anima.
Posso ascoltarle e metterle in pratica. Posso comprendere ciò che vuole da me e accettarlo, o seguire nel mio libero arbitrio un cammino diverso.
Non è facile sapere quello che desidera davvero da me. Capirlo non solo nelle grandi decisioni in cui si gioca la mia vita, ma in quelle quotidiane. Quelle che prendo quasi senza pensarci.
Voglio imparare a vivere la fede pratica nella Divina Provvidenza di cui mi parla padre Josef Kentenich. Dovrebbe esserci in me una seconda natura che mi fa cercare dei segni, e osservare Dio nella vita per sapere cosa fare, che strada seguire. Per vedere se devo agire o rimanere tranquillo, parlare o restare in silenzio. Vorrei dire come leggevo giorni fa:
“Mi getto tra le tue braccia, come una bambina piccola, accetto la tua volontà”.
È quello che voglio – confidare nelle vie che scopro. Nella volontà di Dio per la mia vita.
Le persone che amo, che mi amano, mi aiutano a interpretare quelle voci, e soprattutto la profondità della mia anima in cui cerco il volere di Dio. Non è facile. La vita è una scuola per imparare a interpretare il volere di Dio. Come Giuseppe, ogni giorno.