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Genitori sottomessi ai figli per paura della solitudine

PARENTING

Shutterst-Iakov Filimonov

Dolors Massot - pubblicato il 20/12/19

La forza è un atteggiamento sempre necessario nell'educazione, ancor più quando i genitori sono separati o divorziati

Affrontare l’educazione dei figli è una sfida per cui nessuno riceve una formazione scolastica o universitaria. Uno dei problemi è come esercitare l’autorità.

I figli sono intelligenti, e fin dai primi mesi sondano fin dove possono arrivare a fare ciò che vogliono senza ottenere dai genitori un “No” come risposta. Il bambino prima piange e fa i capricci, poi si allontana, si lamenta, si paragona, mette in discussione…

L’adolescente affronta, alza la voce, sbatte le porte e grida con argomentazioni “importanti” come “Non mi lasci far niente” o “Qui non mi capisce nessuno”.

Questa condotta ribelle è normale nelle varie fasi di età, ma non tutti i genitori hanno le stesse risorse per gestire queste situazioni, in generale imbarazzanti (i bambini hanno una capacità speciale di fare uno show davanti a sconosciuti o altri familiari, di modo da farvi passare come una strega o un orco).

Genitori separati o divorziati

Di fronte alle esigenze smisurate dei figli, ci sono genitori che rinunciano a lottare, preferendo seguire la corrente e permettere loro tutto ciò che chiedono.

Questo si aggrava nel caso di una coppia separata o divorziata, perché il figlio reclama e fa ricatti emotivi, esigendo qualcosa dicendo che l’altro (padre o madre) glielo dà e voi no. All’altro dice lo stesso, ovviamente al contrario.

FATHERHOOD
Shutterstock | miami beach forever

I figli che chiedono le cose separatamente ottengono molto di più da ogni genitore. È un bene per loro? Assolutamente no, ma si teme che il figlio decida di andare dall’altro.

Per una persona separata o divorziata, il timore di perdere il contatto con i figli porta ad essere disposti a cedere fino a estremi a volte decisamente non desiderabili. La situazione è davvero complicata.

I figli in questi casi sono bambini che esibiscono regali materiali o vestiti che non sono idonei né alla loro età né alla condizione economica: “Mio padre mi ha portato sulle macchine di lusso”, “Mia madre mi comprerà sicuramente quelle scarpe”, “Posso tornare a casa a che ora voglio”…

I genitori spendono un’infinità di denaro per non rimanere in svantaggio rispetto all’altro coniuige, come se l’educazione del figlio fosse un concorso per vedere chi si guadagna maggiormente il suo amore.

Genitori senza limiti

Accade lo stesso con i genitori che credono che la libertà dei figli debba essere totale e non dicono mai un “No”. I figli, però, non sono perfetti, e non si sentono in grado di frenare una condotta o dire di no a qualcosa che non è formativo o è chiaramente pregiudizievole.

Nel caso degli adolescenti, è ben possibile che arrivi il momento di avere una conversazione su certe amicizie, o che si individui un problema di cattiva educazione, aggressività, pigrizia…

Per alcuni genitori è complicato obbligare il figlio a rimanere a casa a studiare o dirgli di non andare a una festa in cui sanno che ci potrebbero essere droghe, alcool o sesso.

STRICT
Motortion Films | Shutterstock

Certi genitori temono di contrariare i loro figli, credendo che se pongono loro dei limiti in futuro li abbandoneranno e non se ne prenderanno cura quando saranno anziani.

Se danno loro tutto ciò che chiedono, anche quando è chiaramente sproporzionato, pensano che li avranno dalla loro parte. Errore grossolano.

Siamo di fronte a un padre o a una madre sottomesso/a quando:

  • non c’è un orario limite per il ritorno a casa;
  • è il figlio ad avere l’ultima parola;
  • l’economia familiare risente dei capricci del figlio;
  • l’amore nei confronti del figlio passa ad essere sottomissione a lui;
  • si permettono azioni o parole che dovrebbero essere invece corrette.

Cosa fare?

Per un padre o una madre che ha un figlio esigente, l’idea che deve prevalere è che il bene più prezioso è il figlio.

La responsabilità più grande è l’educazione dei figli, per far sì che diventino le persone migliori possibile. Questo implica spesso:

guidare il loro temperamento;
dedicare del tempo per spiegare perché si è detto di no.

L’educazione non è una lista di acquisti o di attività congiunte, ma un 100% di dedizione fondamentalmente orientato a preparare il cammino di crescita – come quando una persona cura una pianta e a volte bisogna dare acqua e sole e altre volte potare e togliere le foglie secche. Non tutto è “ideale”.

Forza e retta intenzione

La forza è una virtù di cui ogni padre e madre ha bisogno fin da quando nasce il bambino. Bisogna avere coraggio per dire di no ed esigere in senso positivo. Ciò non implica cattive maniere né violenza, ma il fatto di agire in ogni momento con un obiettivo ben chiaro: il bene dei figli e non il proprio egoismo.

I figli, che sono intelligenti, valorizzano l’amore vero quando un padre o una madre dice loro di no, perché dimostra il proprio amore anziché lasciarli vivere come vogliono.

Nel caso della separazione o del divorzio, bisogna cercare di fare di tutto per continuare a lavorare sugli aspetti che uniscono come genitori. Per questo è bene parlare dell’educazione dei figli e di cosa permettere e cosa limitare.

Non è facile, ma è un compito che non si può trascurare solo perché si è rotto col partner.

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