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Ascoltiamo Dio, non la nostra disperazione: solo così risponderemo alla vita senza paura

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Ollyy|Shutterstock

don Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 18/12/19

Giuseppe vede stravolti tutti i suoi piani di una vita felice con Maria: che fare? SalvarLe la vita sembrerebbe già abbastanza, ma Dio spesso ci chiama a fare molto di più di quello che la nostra mente può pensare. Le nostre soluzioni non sono le sue, anzi, spesso è la nostra disperazione a parlare se non Lo ascoltiamo, proprio come ha fatto Giuseppe.

Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto.
Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo.
Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: “Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele”, che significa Dio-con-noi. Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.

Matteo 1,18-24

La pagina del Vangelo di Matteo che abbiamo letto oggi è la versione maschile dell’annunciazione a Maria che ci descrive l’evangelista Luca. Matteo non ci descrive quello che avviene nel grembo di Maria, ma quello che avviene attorno a Lei specie in coloro che le vogliono bene e che la amano. È soprattutto l’uomo che più la ama, Giuseppe, che deve prendere la decisione importante riguardo questa gravidanza:

Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto.

Il massimo che riesce a fare quest’uomo meraviglioso e giusto di nome Giuseppe è salvarle la vita. Non è certamente cosa di poco conto, ma non è abbastanza. Infatti Dio non ha solo in mente di salvare la vita a Maria ma di affidarla a delle mani sicure e queste mani sono proprio le mani di Giuseppe:

Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo”.

Siamo troppo abituati a saltare subito al finale della storia, e molto spesso censuriamo la profonda e lacerante contraddizione dentro cui si è venuto a trovare il povero Giuseppe. Quest’uomo ama Maria, e Maria ama lui. Si vogliono sposare, sognano la loro vita insieme, progettano, pianificano, si fidanzano, stabiliscono il da farsi, ma proprio in mezzo a tutto questo viene fuori una gravidanza inaspettata. Giuseppe vede in un istante crollare tutti i suoi sogni. Ma in questa esperienza drammatica non smette di ascoltare il Signore. Infatti è soprattutto quando tutto va male che dobbiamo metterci in ascolto di Dio, perché se non ascoltiamo Dio ascoltiamo la nostra disperazione. E inaspettatamente Dio gli chiede di prendersi la responsabilità proprio di questo imprevisto. Dio chiede a Giuseppe di non scappare davanti a questa contraddizione.

“Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa”.

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