Gli otto angeli di Paolo di Giovanni Fei
Un manoscritto del XIII secolo (conservato al Museo armeno di Ispahan) divide in due parti la scena del Natale: in basso, Maria, il Bambino Gesù, presso il quale l’asino e il bue sembrano ridere di felicità e, due pastori; in alto, sei angeli che mostrano con la mano il miracolo sopravvenuto a Betlemme. Stessa disposizione e anche stessa dominante del colore rosso in un’Adorazione dei pastori del senese Paolo di Giovanni Fei (1372-1410) della Pinacoteca Vaticana: otto angeli – aureole dorate, ali colorate di bianco, oro e rosso, tuniche rosse – popolano il cielo; uno annuncia la nascita ai pastori e gli altri sette pregano. Gli angeli non sono scesi immediatamente a terra per la notte luminosa di Natale.

Un’Adorazione dei Magi scolpita nella prima parte del XIV secolo sulla facciata della cattedrale di Orvieto pone due angeli al livello di Maria seduta con il Bambino Gesù sulla ginocchia. Un’altra Adorazione dei Magi (verso il 1360- 1365, Madrid, collezione Thyssen), questa volta dipinta e attribuita all’italiano Luca di Tomme, adotta la stessa disposizione.
Più tardi, verso i 1457, una miniatura di Jean Fouquet per le Heures d’Etienne Chevalier allinea sei angeli dietro una piccola barriera che, all’interno della stalla, li separa dalla sacra famiglia.
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