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La forza più grande che abbiamo non è nei muscoli ma nell’umiltà

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don Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 12/12/19

L'umiltà è lasciarsi amare e riconoscere che la Grazia di Dio ci mette in grado di vivere anche diversamente da com’eravamo.

In quel tempo Gesù disse alla folla: «In verità vi dico: tra i nati di donna non è sorto uno più grande di Giovanni il Battista; tuttavia il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui.
Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli soffre violenza e i violenti se ne impadroniscono.
La Legge e tutti i Profeti infatti hanno profetato fino a Giovanni.
E se lo volete accettare, egli è quell’Elia che deve venire.
Chi ha orecchi intenda». (Mt 11,11-15)

“Tra i nati di donna non è sorto uno più grande di Giovanni il Battista; tuttavia il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui”. Un complimento e un bagno di realismo aprono la pagina del vangelo di oggi. Nessuno è più grande di Giovanni Battista se le cose le vediamo dal punto di vista dell’affidabilità umana. Ma il regno dei cieli non si poggia sulla nostra affidabilità ma sulla capacità di essere stati amati da Qualcuno nonostante la nostra inaffidabilità. La forza di uno che vive nell’esperienza di Cristo non risiede nella sua coerenza, ma nell’Amore con cui lo ama Cristo. Ovviamente il mio non è un invito a delinquere tanto poi ci pensa la Grazia, ma è un invito a non puntare troppo sui nostri muscoli ma sulla nostra umiltà. E l’umiltà consiste nel lasciarsi amare.

Sembra volerci dire questo il vangelo di oggi: non pensate a quanto umanamente siete capaci perché c’è gente più capace di voi, e se non ne trovate allora almeno fidatevi che più grande di voi è Giovanni Battista, lo ha detto Gesù stesso. Ma sentite come la pace si fa spazio nel cuore quando ci si accorge che il meglio della vita eterna si poggia sull’amore che Dio ha manifestato a noi attraverso Suo Figlio Gesù. Il più sgangherato uomo amato da Dio è più grande del migliore degli uomini possibili. È quell’amore che ci dona una dignità diversa. Gesù viene nel mondo non per enumerare le nostre incoerenze ma per donarci una dignità nuova. E non lo fa innanzitutto con un nuovo decalogo ma con l’esperienza dell’amore. C’è però da precisare che l’amore non basta a salvarci, perché l’amore per essere amore ha bisogno della nostra libertà. Allora chi ci ha messo addosso una dignità nuova ci ha resi in grado di vivere anche diversamente da com’eravamo. Se continuiamo a vivere come prima non abbiamo più scuse, perché sarebbe come bestemmiare l’amore. Siamo si amati per Grazia, ma quella stessa Grazia ci mette nella condizione di essere molto più responsabili davanti a Dio di come lo eravamo prima.

#dalvangelodioggi

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