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Conosciamo bene la nascita di Gesù, ma quella di Maria com’è stata?

THE BIRTH OF THE VIRGIN

Giotto di Bondone | Public Domain

Opus Dei - pubblicato il 10/12/19

“Il mondo non l'ha saputo, allora. La Terra dormiva”

C’è un rapporto intrinseco tra il Natale di Gesù e la Natività di Maria, due feste liturgiche che noi cattolici celebriamo con tanta gioia. Maria è nata per essere la Madre del Salvatore. Riguardo a questo splendido rapporto tra la nascita della Madre e quella del Figlio, riproduciamo un bel testo pubblicato nel 2010 dal sito dell’Opus Dei in portoghese, scritto da José Antonio Loarte. Il testo fa parte di una serie sulla Vergine.

La natività di Nostra Signora

Erano passati molti secoli da quando Dio, alle porte del Paradiso, aveva promesso ai nostri primi progenitori l’arrivo del Messia. Centinaia di anni in cui la speranza del popolo di Israele, depositario della promessa divina, si concentrava su una ragazza, della stirpe di Davide, incinta e che avrebbe dato alla luce un Figlio, che si doveva chiamare Emmanuele (Is 7, 14). Generazione dopo generazione, i pii israeliti avevano atteso la nascita della Madre del Messia, quella che avrebbe dovuto darlo alla luce, come annunciava Michea riprendendo la profezia di Isaia (Mi 5, 2).

Dopo il ritorno dall’esilio di Babilonia, l’aspettativa del Messia era diventata più intensa da parte di Israele. Un’onda di emozione percorreva quella terra negli anni immediatamente precedenti l’era cristiana. Molte antiche profezie sembravano puntare in quella direzione. Uomini e donne aspettavano con ansia l’arrivo del Desiderato dalle Nazioni. A uno di loro, il vecchio Simeone, lo Spirito Santo aveva rivelato che non sarebbe morto senza che i suoi occhi vedessero la realizzazione della promessa (cfr. Lc 2, 26). Anna, una vedova di età avanzata, supplicava con digiuni e preghiere la redenzione di Israele. I due hanno goduto dell’enorme privilegio di vedere e prendere tra le braccia il Bambino di Dio (cfr. Lc 2, 25-38).

Anche nel mondo pagano, come affermano alcuni resoconti della Roma antica, non mancavano segni del fatto che stava per accadere qualcosa di molto grande. La stessa pax romana, la pace universale proclamata dall’imperatore Ottaviano Augusto pochi anni prima della nascita di Nostro Signore, era un presagio del fatto che il vero Principe della pace stava per venire sulla Terra. I tempi erano maturi per ricevere il Salvatore.

“Ma quando arrivò la pienezza dei tempi, Dio inviò suo Figlio, nato da una donna, nato sotto il dominio della Legge, per riscattare chi si trovava sotto il dominio della Legge, perché ricevessimo l’adozione a figli” (Gal 4, 4-5). Dio si adopera per scegliere la sua Figlia, Sposa e Madre. E la Vergine santa, la Signora più eccelsa, la creatura più amata da Dio, concepita senza peccato originale, è venuta sulla Terra. È nata in mezzo a un profondo silenzio. Dicono che sia stato in autunno, quando i campi dormono. Nessuno dei suoi contemporanei si è reso conto di ciò che stava per accadere. Solo gli angeli del Cielo hanno festeggiato.

“Con la tua nascita hai annunciato la gioia tutto il mondo”

Delle due genealogie di Cristo che appaiono nei Vangeli, quella che raccoglie San Luca è molto probabilmente quella di Maria. Sappiamo che era di stirpe distinta, discendente di Davide, come aveva annunciato il profeta parlando del Messia – “Poi un ramo uscirà dal tronco d’Isaia, e un rampollo spunterà dalle sue radici” (Is 11, 1) – e come afferma San Paolo quando scrive ai Romani su Gesù Cristo, nato dalla stirpe di Davide secondo la carne (Rm 1, 3).

Uno scritto apocrifo del II secolo, noto con il nome di Protovangelo di Giacomo, ci ha trasmesso il nome dei suoi genitori – Gioacchino e Anna –, che la Chiesa ha inserito nel calendario liturgico. Varie tradizioni collocano il luogo di nascita di Maria in Galilea, o più probabilmente nella città santa di Gerusalemme, dove sono state trovate le rovine di una basilica bizantina del V secolo costruita sulla cosiddetta casa di Sant’Anna, molto vicina alla piscina di Betzaeta. A ragione la liturgia mette sulle labbra di Maria delle frasi dell’Antico Testamento: “Mi sono stabilita in Sion- Nella città amata mi ha fatto abitare; in Gerusalemme è il mio potere” (Sir 24, 10-11).

Fino alla nascita di Maria la Terra è stata nell’oscurità, avvolta nelle tenebre del peccato. Con la sua nascita è sorta nel mondo l’aurora della salvezza, come presagio della vicinanza del giorno. Così riconosce la Chiesa nella festa della Natività di Maria: “Con la tua nascita, Vergine Madre di Dio, hai annunciato la gioia a tutti: da te è nato il Sole di giustizia, Cristo nostro Dio” (Ufficio delle Lodi).

Il mondo non lo ha saputo, allora. La Terra dormiva.

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