Dicono che chi lo visita arrivi a sentire l’aroma di fiori che San Pio emanava dalle sue piagheLa nuova chiesa di Santa Maria delle Grazie, la cripta antica e il santuario di Padre Pio sono luoghi fondamentali per conoscere meglio il santo.
Quando Padre Pio ha iniziato a diventare popolare, l’antica chiesa di Santa Maria delle Grazie ha cominciato ad essere troppo piccola per ospitare i tanti fedeli che accorrevano per assistere alla Messa celebrata dal santo. Per questo si è deciso di celebrarla all’aperto, ma ovviamente si poteva fare solo quando il tempo lo permetteva. È stato quindi necessario costruire una chiesa più grande.
La nuova chiesa di Santa Maria delle Grazie è stata costruita proprio accanto a quella precedente tra il 1956 e il 1959, e l’architetto incaricato dell’opera è stato Giuseppe Gentile di Boiano.
La chiesa è ornata da splendidi mosaici aggiuntisi nel corso del tempo. Gli ultimi risalgono al 2012. Uno è dedicato a San Giovanni Paolo II, molto vicino a Padre Pio, l’altro a Madre Teresa.
Dal lato destro della chiesa inizia tutto un percorso con aroma di santità, un cammino che nessun fedele o devoto può percorrere senza emozionarsi. Alcuni dicono di sentire perfino l’aroma floreale che San Pio emanava dalle sue piaghe.
La prima fermata è la cripta, che ha ospitato il corpo del santo fino al 2010. È stata benedetta il 22 settembre 1968, il giorno prima della morte di Padre Pio. La tomba è accanto a un’immagine di Cristo su richiesta del santo stesso.
Continuando lungo il corridoio che conduce alla cella e all’infermeria di Padre Pio si ripercorre tutta la sua vita attraverso fotografie e oggetti a lui appartenuti. Credo che la cosa più preziosa siano le migliaia di lettere scritte dai fedeli al santo per chiedergli qualche miracolo e che lui custodiva gelosamente.
La cella del santo
Quando si arriva alla sua cella, emerge chiaramente l’umiltà e la povertà che San Pio ha assunto come opzione di vita fino alla fine. Avrebbe potuto vivere in modo molto più agiato grazie alla carità dei suoi fedeli devoti, ma ha sempre preferito fare qualcosa per migliorare la qualità di vita dei più bisognosi, soprattutto dei malati.
Sono rimasta per un po’ a contemplare la sua cella, pensando alle grandi battaglie che ha combattuto col demonio in quel luogo santo. Una grande lotta per strappare un’anima al diavolo, lotta fortunatamente sempre vinta da Padre Pio. I suoi confratelli raccontano che spesso non li lasciava dormire per via dei rumori tremendi che provenivano dalla sua cella, e che la mattina era molto comune vederlo con un grande livido su un occhio.
L’infermeria del santo
Un po’ più in là si trova l’infermeria, dove Padre Pio il 5 ottobre 1925 ha deciso di farsi operare a un’ernia inguinale senza anestesia. Il motivo di questa decisione era evitare che il dottor Giorgio Festa potesse esaminare le sue stigmate. Il dolore fu talmente forte che Padre Pio svenne, e Festa approfittò di quell’occasione.
La biblioteca di Padre Pio
Tra queste due celle c’è una piccola biblioteca che Padre Pio usava per insegnare ai giovani seminaristi. Lì vicino si trova una piccola sala con molti oggetti appartenuti al santo, reliquie e i rosari che teneva sempre per regalare ai fedeli.
Il luogo delle stigmate
Terminiamo questo percorso nella sala del coro della chiesa antica, un luogo veramente santo. È qui che Padre Pio ha ricevuto per la seconda volta, davanti alla croce, il dono delle sacre stigmate, perché anni prima a Pietrelcina Nostro Signore Gesù Cristo aveva condiviso con lui i segni della Passione, ma il santo umilmente pregò perché scomparissero, dicendo: “Gesù, toglimi questa confusione. Voglio soffrire, morire di sofferenza, ma tutto in modo nascosto”.
Tutto questo accadde la mattina del 20 settembre 1918, e fu testimoniato in una lettera inviata dal santo al suo padre spirituale. Le stigmate rimasero visibili per 50 anni, fino al giorno della sua morte.
Ed ecco quella che secondo me è la parte più emozionante del viaggio per conoscere meglio Padre Pio.