Il Papa ha ricevuto in udienza il Centro Studi intitolato al magistrato vittima di mafia, e ha detto: Rosario non avrebbe mai autorizzato l'eutanasia
Il giudice Rosario Livatino è un esempio luminoso di come si conciliano fede e leggi, Dio e diritto. E mai avrebbe approvato provvedimenti come quello dell’eutanasia o “diritto a morire”.
Lo ha detto Papa Francesco in udienza ai Membri del Centro Studi “Rosario Livatino”, giunti in Vaticano il 29 novembre, in occasione del Convegno Nazionale sul tema “Magistratura in crisi. Percorsi per ritrovare la giustizia”.
Livatino – per il quale si è concluso positivamente il processo diocesano di beatificazione – continua ad essere «un esempio, anzitutto per coloro che svolgono l’impegnativo e complicato lavoro di giudice. Quando Rosario fu ucciso non lo conosceva quasi nessuno. Lavorava in un Tribunale di periferia: si occupava dei sequestri e delle confische dei beni di provenienza illecita acquisiti dai mafiosi».