separateurCreated with Sketch.

4 miti sulla masturbazione a cui tutti abbiamo ingenuamente creduto

MOLESTOWANIE SEKSUALNE DZIECI
whatsappfacebooktwitter-xemailnative
Catholic Link - pubblicato il 25/11/19
whatsappfacebooktwitter-xemailnative

di Daniel Torres Cox

La masturbazione è un tema tabù. Per questo non se ne parla molto, e il poco che si dice non viene sempre proposto da un punto di vista adeguato.

Oggi vorremmo sfatare quattro miti piuttosto comuni sulla masturbazione.

Mito #1: Viene proibita per motivi religiosi

sleepless young man lying in bed stressed and scared suffering n

Shutterstock

Una prima cosa che si dice della masturbazione è che la sua concezione negativa deriva dalla religione. Ciò vuol dire che tutti i tabù che ruotano intorno a questa pratica avrebbero la loro origine in una condanna che si potrebbe sostenere solo partendo da certe concezioni religiose.

Nei contesti in cui queste concezioni sono assenti, la masturbazione sarebbe considerata qualcosa di normale. Anche se è vero che la masturbazione ha una cattiva fama nei contesti religiosi, almeno nel cristianesimo, il motivo della condanna non è religioso.

Da un punto di vista cristiano, la religione non crea arbitrariamente i divieti morali, ma esplicita quello che si confa – o meno – alla natura dell’essere umano. Ad esempio, se il quinto comandamento, “Non uccidere”, non esistesse, per i cristiani non sarebbe lecito uccidere.

Curare e rispettare la vita umana non è una cosa che il cristiano è chiamato a fare solo perché è cristiano, ma principalmente perché è una persona. Il comandamento mette per iscritto una legge che è sempre stata “scritta” nel cuore di ogni essere umano.

Lo stesso accade con la masturbazione. La forza della condanna non si basa sul sesto comandamento, “Non commettere atti impuri”, ma sul fatto che si tratta di una pratica che pregiudica l’essere umano in quanto tale.

Il comandamento rafforza il divieto, ma non lo crea. Per questo è possibile – e necessario – cercare la giustificazione di questo divieto nel cuore dell’essere umano. È lì la risposta.

Mito #2: Viene proibita perché il piacere è qualcosa di negativo

NEW YEAR

PIXABAY

Lungi dall’essere qualcosa di negativo, il piacere non è solo qualcosa di buono, ma qualcosa di molto buono. È positivo perché è proprio della natura dell’essere umano. Com’è positivo che l’essere umano abbia due occhi e due gambe – perché è qualcosa proprio della sua natura –, è bene che sperimenti piacere perché questa è la conseguenza naturale della realizzazione di certi atti.

Il piacere è positivo, molto positivo, per i fini che ha. Si tratta di fini che permettono all’essere umano di trovare una grande pienezza. In primo luogo, il piacere è un mezzo che permette la trasmissione della vita.

Permette che due esseri umani abbiano la dignità di essere “co-creatori” di una nuova vita. In secondo luogo, il piacere è un mezzo che fa sì che l’amore che c’è tra due persone cresca e diventi sempre più forte. È quindi un input dell’amore.

Si noti che il piacere ha un carattere di un mezzo, non di un fine. È un mezzo che permette all’essere umano di aprirsi ad altre persone nel contesto dell’amore. Se lo cerca separatamente da questi fini, l’essere umano finisce per chiudersi in se stesso.

Anche quando il piacere viene usato al di fuori dei suoi scopi, però, non smette di essere qualcosa di positivo. È qualcosa di positivo che si sta usando male. Quello che è sbagliato è l’uso che se ne fa, non il piacere stesso. Per questo la condanna va alla masturbazione – che implica il fatto di usare il piacere separato dai suoi fini –, non al piacere che si sperimenta.

Mito #3: Aiuta la conoscenza di sé

LEGS

Public Domain

Si dice che la masturbazione sarebbe qualcosa di naturale per quanto riguarda la conoscenza di sé in materia sessuale. Sorgerebbe come una delle prime pratiche sessuali che si verificano una volta che il corpo inizia a svilupparsi. Permetterebbe di esplorare ciò che piace e che non piace in materia sessuale.

In questo senso, la masturbazione presenta un rischio importante. In effetti, il piacere, per sua natura, è egoista, perché quello che una persona prova non può essere trasferito a un’altra. In materia di sessualità, ciascuno sperimenta il proprio piacere, e non è un male che sia così, perché questa è la natura propria del piacere.

Proprio per questo, però, il piacere ha carattere di mezzo e non di fine. Solo usato per gli scopi che gli sono propri può avere luogo in un atto in cui il centro non è solo quello che si prova.

E qual è il problema nel fatto di usarlo in modo egoistico? Con la masturbazione si “esplora” e si “impara”, sì, ma si impara a servirsi del piacere come fine e non come mezzo. E si corre il rischio che questo sia il tono dominante del modo di vivere la sessualità.

Quando si verifica questo, anche gli incontri sessuali con un’altra persona si affrontano in base a questa prospettiva, e quindi nell’incontro con l’altra persona predomina un atteggiamento utilitaristico – l’altro viene visto come un mezzo per ottenere il piacere. Vivere la sessualità in questo modo ferisce gli altri e anche se stessi.

Mito #4: Fa bene alla salute

web-fingers-crossed-true-love-larsp-cc

Lars P. – flickr

Si dice che la masturbazione abbia certi benefici per la salute. Ad esempio, aiuterebbe a ridurre lo stress, a liberare endorfine, a bruciare calorie… Al riguardo, è importante tener conto del fatto che i benefici che si segnalano non sono benefici della masturbazione, ma del vivere la sessualità in generale.

Vi si arriva in virtù del piacere che si sperimenta, per cui la masturbazione non è l’unica via, né la migliore. Il piacere mira principalmente alla soddisfazione del corpo. Se l’essere umano fosse solo il suo corpo, non importerebbe tanto come si cerca il piacere, sempre che le sensazioni siano intense.

L’esperienza dell’essere umano indica però che in materia di sessualità più non vuol dire sempre meglio. Non si tratta di cercare di provare piacere ad ogni costo, è importante anche la modalità.

L’essere umano non è solo il suo corpo, ma è un’unità di corpo e anima. Il piacere mira solo alla soddisfazione del corpo, e quindi il piacere, cercato solo in sé, può portare a una sensazione di vuoto e frustrazione. Il piacere satura il corpo, ma di per sé non riempie la persona.

Per questo i benefici del piacere non devono essere cercati solo da un punto di vista fisico, come se l’essere umano fosse solo il suo corpo. È importante che siano cercati da un punto di vista integrale, alla luce del quale conta anche come si ottiene il piacere. Quello che permette al piacere di tendere al bene totale della persona è il fatto che sia ordinato all’amore.

Il nostro autore ha un blog chiamato www.amafuerte.com, dove si possono trovare altri contenuti su questo tema.

Qui l’articolo originale pubblicato su Catholic Link.