“The Virtues”, del britannico Shane Meadows
Nelle prime immagini di The Virtues, la miniserie in quattro episodi di Shane Meadows, vediamo un uomo con l’aspetto di un lavoratore abbattuto, triste, in una macchina guidata da uno dei suoi colleghi.

Quell’uomo è Joseph (un grandioso Stephen Graham, volto noto di Snatch, Taboo o This Is England, tra i suoi tanti lavori). Joseph entra in casa, con gli abiti macchiati di vernice, e la sua tristezza si accentua. Esce poi dal suo appartamento e cammina finché scende la notte, ed entra in un paesino. In un’abitazione lo accoglie una famiglia che lo invita a cenare da lei.
Durante la conversazione, lo spettatore intuisce ciò che accade e verifica quale sia la causa del suo abbattimento: quella famiglia proviene dalla sua, perché la donna è la sua ex moglie e il bambino è suo figlio, e il patrigno il nuovo partner di lei. La separazione e la rottura del nucleo familiare si sommano a una notizia ancor più dolorosa: la nuova famiglia si trasferirà dal Regno Unito in Australia, e promette che non appena vi si sarà stabilita porterà anche Joseph.

Dopo la cena, Joseph (prostrato e col morale a terra) va in un pub e inizia a ubriacarsi per anestetizzare il dolore. Monta una scandalosa bagarre con i parrocchiani, che non conosce, ma alla fine il suo metodo è autodistruttivo, perché implica il fatto di bere alcool quasi fino a morire. In quel gozzovigliare, in cui cade a terra, vomita e farfuglia, risuona una voce che parla degli insegnamenti di Gesù, delle virtù, del perdono quando sono stati commessi degli errori, dei sette peccati capitali e di come Dio non respinge una persona indipendentemente da quello che ha fatto.
La voce che risuona nella testa di Joseph si mescola alla sua e a immagini del suo passato che si comprenderanno solo negli episodi successivi. La mattina dopo l’uomo prenderà una decisione che favorirà una svolta nella sua vita.