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Come l’umiltà porta a uno spirito di riconoscenza, secondo San Vincenzo de’ Paoli

SAINT VINCENT DE PAUL

Zvonimir Atletic | Shutterstock

Philip Kosloski - pubblicato il 20/11/19

La gratitudine arriva facilmente quando non c'è più l'ostacolo dell'orgoglio

Molte persone sagge, sia religiose che secolari, sottolineano l’importanza fondamentale della gratitudine nel perseguire una vita felice. La capacità di ringraziare, Dio e gli altri, è un elemento essenziale da imparare.

È più facile tuttavia a dirsi che a farsi, visto che abbiamo una tendenza naturale a dare le cose per scontate, soprattutto se la nostra vita è benedetta da molti beni materiali. Per noi, infatti, è più semplice volere di più che essere grati per quello che già possediamo.

La chiave per superare questa inclinazione all’avidità e promuovere uno spirito di riconoscenza è la virtù dell’umiltà.

San Vincenzo de’ Paoli, nella sua Introduzione alla Vita Devota, spiega questo principio spirituale fondamentale:

“Un vivo apprezzamento della grazia che ci è stata data dovrebbe renderci umili, perché l’apprezzamento genera la gratitudine… Chiunque consideri con calma ciò che ha fatto senza Dio non potrà non rendersi conto che quello che fa con Dio non è per suo merito, e quindi possiamo rallegrarci per ciò che è positivo in noi e trarre piacere da questo fatto, ma dovremo rendere tutta la gloria solo a Dio, che ne è l’unico Autore”.

Allo stesso tempo, San Vincenzo de’ Paoli indica come questo possa lavorare anche al contrario: la gratitudine può portare all’umiltà.

“Nulla tende a umiliarci tanto davanti alla Misericordia di Dio quanto la moltitudine dei doni che ci ha offerto, come niente tende a umiliarci tanto davanti alla Sua Giustizia quanto la moltitudine delle nostre malefatte. Consideriamo ciò che ha fatto per noi”.

La Beata Vergine Maria è uno degli esempi principali di individuo realmente umile, che ha reso grazie a Dio per le Sue azioni meravigliose.

“È stato in questo spirito che la Beata Vergine ha confessato che Dio ha compiuto ‘grandi cose’ in lei, solo perché potesse essere umile ed esaltarLo. ‘L’anima mia magnifica il Signore’, ha detto per via dei doni che le aveva fatto”.

Se abbiamo difficoltà ad essere grati per tutto ciò che ci è stato dato, promuoviamo nella nostra anima uno spirito di umiltà, riconoscendo la presenza di Dio nella nostra vita. Egli è Colui che ci guida e provvede a noi ogni giorno.

Quando riconosciamo la cura provvidenziale di Dio nei nostri confronti, possiamo elevare il nostro cuore a Lui e ringraziarlo per tutto ciò che ci ha donato. Questo stesso spirito di umiltà guiderà anche le nostre azioni nei confronti degli altri, riconoscendo quando dipendiamo da loro e le cose che fanno per noi.

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