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Nessuno si salva da solo: fede è avere la certezza che siamo di Qualcuno

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don Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 15/11/19

La moglie di Lot non riesce a fidarsi della promessa di Dio: si volta. Così anche noi, quando pensiamo di salvarci da soli, contando solo sulle cose che abbiamo fatto: diventiamo pietre, aride, cadiamo nella disperazione e perdiamo quella pace che dà sapere di essere nelle mani di chi ci ama.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come avvenne al tempo di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell’uomo:
mangiavano, bevevano, si ammogliavano e si maritavano, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca e venne il diluvio e li fece perire tutti.
Come avvenne anche al tempo di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano;
ma nel giorno in cui Lot uscì da Sòdoma piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece perire tutti.
Così sarà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si rivelerà.
In quel giorno, chi si troverà sulla terrazza, se le sue cose sono in casa, non scenda a prenderle; così chi si troverà nel campo, non torni indietro.
Ricordatevi della moglie di Lot.
Chi cercherà di salvare la propria vita la perderà, chi invece la perde la salverà.
Vi dico: in quella notte due si troveranno in un letto: l’uno verrà preso e l’altro lasciato;
due donne staranno a macinare nello stesso luogo: l’una verrà presa e l’altra lasciata».
Allora i discepoli gli chiesero: «Dove, Signore?». Ed egli disse loro: «Dove sarà il cadavere, là si raduneranno anche gli avvoltoi».

Luca 17,26-37

“Mangiavano, bevevano, si ammogliavano e si maritavano, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca e venne il diluvio e li fece perire tutti. (…) Come avvenne anche al tempo di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano; ma nel giorno in cui Lot uscì da Sòdoma piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece perire tutti”.

La scomoda constatazione che Gesù fa nel Vangelo di oggi ci ricorda un dettaglio importantissimo: la nostra vita non può essere semplicemente la somma delle cose che facciamo. Una vita non vale per ciò che hai mangiato, bevuto, costruito, disfatto. Una vita è molto di più, e se pensi di coincidere solo con la somma del tuo fare allora ricordati che tanto alla fine dovrai morire anche tu, e tutto il tuo affanno verrà con te nella fossa. Ma c’è una cosa invece che la morte non può toccare e rovinare: l’amore. Solo l’amore resta di questo grande viaggio della vita. Allora la conversione a cui ci invita il Vangelo di oggi è quella di inserire la logica dell’amore lì dove noi viviamo ormai solo con la logica del fare. Ciò significa che se tu fai qual cosa per amore allora quello che tu fai ha un valore eterno che nessuno potrà mai distruggere.

“Ricordatevi della moglie di Lot. Chi cercherà di salvare la propria vita la perderà, chi invece la perde la salverà”.

Perché in fondo il nostro problema è credere che alla fine dobbiamo salvarci da soli. Penso che tutti abbiamo fatto esperienza di come più tentiamo di salvarci e più affoghiamo. Solo quando ci si affida si ritrova anche una salvezza. Avere fede significa lasciare la logica dell’autosufficienza e vivere la pace di chi si sente nelle mani di Qualcuno. La disperazione dilagante in questo nostro mondo nasce soprattutto da una sensazione diffusa di solitudine e di abbandono. Ci sentiamo soli, e viviamo da disperati. La fede ti chiede di disobbedire a questa sensazione e di fare memoria che invece siamo di Qualcuno, e che c’è Chi ha cura di te fin nel più piccolo dettaglio. Ma appunto, ci vuole fede per accorgertene.

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