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Suora 81enne, accompagna i condannati nel braccio della morte

GERARDA FERNANDEZ

Capture d'écran The Straits Times

Arthur Herlin - pubblicato il 14/11/19

«Una sola persona è più preziosa di tutto il mondo», questo il motto di suor Gerarda Fernandez, religiosa del Buon Pastore, vera apostola della misericordia nelle prigioni di Singapore.

La BBC ha indicato in lei una delle 100 donne più influenti del mondo. Suor Gerarda Fernandez, religiosa del Buon Pastore, ha trascorso questi ultimi quarant’anni ben lontana dai proiettori. L’81enne consacrata ha trascorso la maggior parte del suo tempo a solcare i corridoi bui ed umidi delle prigioni di Singapore per accompagnare i prigionieri, riporta l’agenzia Fides. In particolare, ha avuto “il privilegio” – così dice ella stessa – di sostenere 18 uomini e donne, prigionieri di Changi, negli «ultimi istanti delle loro vite terrene». A Singapore si utilizza correntemente la pena di morte per impiccagione: circa 420 detenuti sono stati così giustiziati nel Paese tra il 1991 e il 2004. Dopo un allentamento nel 2011, le esecuzioni sono riprese nel 2014.

Portare la misericordia, la compassione e l’amore di Cristo ai detenuti nel braccio della morte, questa è stata la missione di suor Gerarda.

L’amore di Dio per noi va oltre ogni comprensione. Questo è il messaggio che lasciamo loro. Tutte le persone che vanno nel braccio della morte hanno ostacolato i piani di Dio e distrutto le loro vite. E tuttavia, grazie alla misericordia di Gesù, Dio si fa presente e cambia quest’ultima fase della loro vita. Molti fra loro hanno vissuto il miracolo della conversione e della trasformazione dei loro cuori.

Camminare di fianco alle persone vulnerabili

La sua vocazione al sostegno dei detenuti condannati a morte è nata da un’altra religiosa, suor Susan Chia, che nel 2005 aveva seguito il trafficante di droga Van Tuong Nguyen Caleb. Quest’ultimo, convertitosi negli ultimi istanti della sua vita, si è diretto verso la forca cantando l’inno Amazing Grace.

La chiamata di Dio a camminare di fianco alle persone vulnerabili mi ricorda ogni giorno che Dio ci ama per primo, [e che dona loro] guarigione e perdono attraverso il suo amore.

Così dice suor Gerarda. Una guarigione di cui tante volte ha potuto contemplare i frutti. La religiosa si ricorda in particolare di un assassino, che prima dell’esecuzione le disse:

Non si preoccupi, sorella. So che Dio mi ama. Domattina lo vedrò faccia a faccia.

Eppure la religiosa «detesta» la pena capitale, che qualifica di «crudele, inumana e contraria al diritto alla vita». E spiega:

Ogni vita è sempre preziosa, anche quando s’impone una punizione. La punizione e la giustizia devono sempre includere la rieducazione e la misericordia.

Così la consacrata fa appello a che numerose voci nel mondo si uniscano nel richiedere ai politici che si cerchino alternative. Oggi – racconta la suora con soddisfazione –

la nostra preghiera è stata ascoltata. È in corso una revisione della pena di morte a Singapore, e diversi detenuti del braccio della morte hanno avuto una sospensione della sentenza.

[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]

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