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Quando l’amore pone davanti a una decisione difficile

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Dwayne Legrand/Unsplash | CC0

padre Carlos Padilla - pubblicato il 12/11/19

Basta anteporre il bene dell'altro al mio

Giorni fa pensavo al potere dell’amore. Posso donare la vita per amore. Senza tenere niente per me, senza preservarmi. L’amore tira fuori il meglio dalla mia anima, e mi rende capace di sogni impossibile. L’amore che dono, l’amore che ricevo.

Chi ama desidera la persona amata. Cerca il suo amore, la sua cura, la sua vicinanza. Cerca anche di possederla, di trattenerla al suo fianco, di custodirla nel suo cammino.

L’amore cresce nella dedizione e cambia. L’amore maturo è quello che cerca il bene della persona amata, la sua crescita. Commenta Jorge Bucay: “Il vero amore non è altro che il desiderio inevitabile di aiutare l’altro ad essere quello che è”.

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Monkey Business Images - Shutterstock

Quando amo in modo maturo non desidero che l’altro sia come voglio che sia. Non voglio che si comporti come sta bene a me.

Non cerco di far sì che desideri il mio bene, piuttosto desidero il suo. E voglio che il mio amore tiri fuori la sua versione migliore, quella che tiene nascosta dentro.

Quando è maturo, il mio amore prende decisioni difficili per amore dell’altro. A volte si tratta di decisioni incomprese, che sembrano molto radicali.

Sono rinunce nel cammino, opzioni che scelgo perché amo. Amo una persona e rinuncio a quello che non le fa bene.

Per amore scelgo vie che senza amore non avrei mai scelto. Per amore lascio anche quello che amo per seguire il cammino di chi mi ama. Diceva Santa Teresina:

“Dio mi ha donato l’attrattiva di un esilio totale, mi ha fatto comprendere tutte le sofferenze che avrei trovato in Lui e mi ha chiesto se volevo bere questo calice fino alla feccia. Ho voluto prendere immediatamente quella coppa che Gesù mi presentava, ma Lui, ritirando la sua mano, mi ha fatto comprendere che si accontentava della mia accettazione”.

SAINT THERESE
Wikipedia PD

A volte l’amore di Dio è così. Mi chiede la rinuncia, la dedizione. E poi ritira la mano. Mi libera come Isacco a Moria davanti agli occhi sorpresi di Abramo. Basta il mio “Sì” per amore. È l’amore che conta.

Cosa sono disposto a donare per amore?

Sembra paradossale rinunciare all’amore per amore. Rinunciare al bene della mia vita per amore. Rinunciare a quello che mi riempie pienamente per amore.

Ma diventa così chi ama davvero, con un amore maturo. Con quell’amore che cerca solo il bene di chi ama.

L’amore che si umilia e si abbassa per servire dai piedi. Come Gesù che lava i suoi discepoli. Un amore che sa scegliere quello che mi fa crescere, non solo il cammino più facile.

Cosa mi chiede Dio quando mi ama, quando lo amo? Diceva Santa Teresina: “Mi sembra che ora nulla mi impedisca di prendere il volo, perché non ho più grandi desideri se non quello di amare fino a morire d’amore. Ora voglio con tutto il cuore essere malata tutta la vita, se questo è gradito a Dio, e acconsento perfino a che la mia vita sia molto lunga. L’unica grazia che desidero è far sì che la mia vita sia totalmente impregnata d’amore”.

Non so se sono capace di amare Dio in quel modo, fino a baciare la croce che mi fa male, o di bere il calice che è davanti ai miei occhi.

La mia vita impregnata d’amore. L’amore non mi fa forse vivere sempre in pace e allegria? Amando non si sta sempre bene? L’amore comporta sofferenza e sacrificio.

La tavola familiare in cui una famiglia condivide l’amore è una tavola di sacrifici. Chi ama dà più di quello che riceve. Anche se poi riceve più di quello che si aspettava.

Spesso vedo che non amo bene, in modo maturo. Lo vedo quando sento che mi costa dire di sì a quello che Dio mi chiede col suo amore. O mi risulta difficile seguire il cammino tracciato quando ne avrei preso un altro. O scegliere la cosa giusta, avendo potuto scegliere quello che non mi fa crescere come persona.

Quanto costa optare per quello che Dio mi chiede! Opto per amore, non per dovere. Che è diverso. E scelgo l’amore che è per sempre. Le mie scelte sono per sempre. Diceva San Giovanni Paolo II: “Colui che non si decide ad amare per sempre è difficile che possa amare sinceramente un solo giorno”.

Decido di amare sempre. Di non tenermi per me, di non nascondermi, di non seccarmi. Scelgo di non avere un mio progetto lontano da quello che Dio vuole per me. Scelgo i suoi giorni, non i miei. Scelgo le sue vie.

Opto per l’amore che è eterno, non per quello caduco. Scelgo di rinunciare per un bene più elevato, quando è quello che appare ai miei occhi.

Scelgo la vita piuttosto che la morte. La verità piuttosto che vivere nella menzogna. Scelgo l’amore che dura, non il piacere effimero. Scelgo quello che mi guarisce, non quello che mi fa stare male. Scelgo ciò che mi rende libero, mettendo da parte quello che mi incatena.

Scelgo il bene dell’altro al di sopra del mio. Che il suo volto brilli più del mio. Che sia più felice di me. Che sia più pieno, anche se io non lo sono.

Scelgo l’amore che è servizio silenzioso, nascosto nella notte. L’amore che sorride in mezzo al dolore. Scelgo la pace in mezzo alla tormenta, e l’amore che sa morire per chi ama.

L’amore che sogno è così, non la pallida caricatura di quell’amore che vivo a volte. Voglio chiedere a Gesù di insegnarmi ad amare fino a dare la vita. A morire amando. A vivere morendo.

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