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Senza misericordia restiamo in ostaggio dei nostri molti scandali

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don Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 11/11/19

Le nostre cattive parole, le menzogne e i pregiudizi sono uno scandalo, ma lo è anche la mancanza di perdono.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Èinevitabile che avvengano scandali, ma guai a colui per cui avvengono.Èmeglio per lui che gli sia messa al collo una pietra da mulino e venga gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli.
State attenti a voi stessi! Se un tuo fratello pecca, rimproveralo; ma se si pente, perdonagli.
E se pecca sette volte al giorno contro di te e sette volte ti dice: Mi pento, tu gli perdonerai».
Gli apostoli dissero al Signore:
«Aumenta la nostra fede!». Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granellino di senapa, potreste dire a questo gelso: Sii sradicato e trapiantato nel mare, ed esso vi ascolterebbe». (Lc 17,1-6)

Tutti siamo umani. Dire questo significa fondamentalmente che tutti siamo fallibili. Gesù sa bene che la nostra natura è caratterizzata dalla “caduta”, ma la durezza del vangelo di oggi non è rivolta essenzialmente alle potenziali cadute, ma a quell’effetto collaterale che tante volte accompagna le nostre scelte sbagliate: essere di scandalo. La parola scandalo significa, nella sua accezione più letterale, “ostacolo”, “pietra d’inciampo”. A volte le nostre scelte sbagliate non sono solo cadute ma impedimento alla felicità degli altri. È proprio a causa nostra che magari l’altro si ritrova come davanti a un muro e non riesce ad andare avanti, a risolvere, a sperimentare senso.

Il grande tema degli abusi è uno di questi: chi subisce violenza ad esempio si ritrova molto spesso con una vita che si scontra con delle ferite che gli impediscono felicità, gioia, fiducia. Non possiamo liquidare simili cose semplicemente come cadute umane, ma dobbiamo leggerle per ciò che sono, “scandalo”. Ma anche le nostre cattive parole, le menzogne, i pregiudizi possono diventare “scandalo” perché magari è proprio a causa loro che le persone rimangono prigioniere e rovinate nel loro buon nome. Tanti e diversi potrebbero essere gli esempi, ma basta pensare alle vere conseguenze di alcune scelte per accorgersi di come lo “scandalo” può essere sempre dietro l’angolo. Gesù si esprime così: «È inevitabile che avvengano scandali, ma guai a colui per cui avvengono. È meglio per lui che gli sia messa al collo una pietra da mulino e venga gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli. State attenti a voi stessi!». Fortunatamente però aggiunge anche che dobbiamo essere sempre disposti a perdonare l’altro che pecca, forse perché il più grande scandalo, ostacolo, che viviamo nella nostra vita è proprio la mancanza di perdono. Ci concentriamo sempre molto su ciò che di sbagliato facciamo, ma non consideriamo quasi mai quella pericolosa omissione di misericordia che tiene sempre alla fine tutti in ostaggio, sia chi ha sbagliato, e sia chi ha subito l’errore.

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