Aleteia logoAleteia logoAleteia
sabato 20 Aprile |
Aleteia logo
Arte e Viaggi
separateurCreated with Sketch.

La cappella portoghese decorata con 5.000 ossa umane come utile promemoria

1_1024px-faro_capela_dos_ossos_closeup.jpg

CC BY-SA 4.0

V. M. Traverso - pubblicato il 07/11/19

Interi muri di teschi e ossa sono stati allestiti dai frati francescani per ricordarci l'inevitabilità della morte

Molte chiese medievali ospitano macabre collezioni di ossa, ma nessuna può forse eguagliare la decorazione della Capela dos Ossos (Cappella delle Ossa), una piccola cappella nella città portoghese di Évora ornata con 5.000 ossa.

Situata nella Chiesa Reale di San Francesco, la Cappella delle Ossa è stata realizzata nel XVI secolo dopo che i cimiteri locali stavano esaurendo lo spazio per seppellire i cadaveri.

Piuttosto che trovare semplicemente un nuovo cimitero, i frati francescani che gestivano la Chiesa Reale di San Francesco decisero di realizzare una disposizione delle ossa volta a ricordare ai visitatori l’inevitabilità della morte, un memento mori.

I visitatori che entrano nella cappella sono letteralmente circondati da ossa: file di teschi decorano i muri, con una combinazione di ossa di braccia e gambe a formare le colonne. Le ossa sono poi al centro della frase incisa sul marmo all’ingresso: “Nós ossos que aqui estamos, pelos vossos esperamos”, “Noi ossa che stiamo qui aspettiamo le vostre”.

Per comprendere le intenzioni dei frati francescani è utile prendere in considerazione la storia di Évora. Durante il XVI secolo, la città stava godendo di un periodo di grande crescita grazie all’istituzione di vie di commercio con le colonie portoghesi nell’America del Sud. Molti cittadini locali si interessavano più alle ricchezze che alla fede.

Per questo motivo, i Francescani decisero di creare un luogo che potesse invitare alla riflessione sull’inevitabilità della morte e delle sue implicazioni per il nostro comportamento come cattolici. Questa intenzione è racchiusa in una poesia scritta da António da Ascença, ancora appesa a uno dei pilastri:

“Dove stai andando così di fretta, viaggiatore? Fermati… non andare oltre. Non hai preoccupazione più grande di questa: quella di concentrare il tuo sguardo.

Ricorda quanti sono andati via da questo mondo, rifletti sulla tua fine simile. C’è una buona ragione per riflettere. Se solo lo facessero tutti.

Pondera, sei tanto influenzato dal destino. Tra tutte le preoccupazioni del mondo rifletti così poco sulla morte.

Se per caso guardi questo posto fermati… per il bene del tuo viaggio. Più ti fermi, più andrai lontano”.

Nel giorno di Ognissanti, questa poesia è un potente promemoria dell’importanza del fatto di vivere con fede.

La Cappella delle Ossa è aperta ogni giorno dalle 9.00 alle 12.50 e dalle 14.30 alle 17.45. Évora si raggiunge con un paio d’ore di treno da Lisbona per circa 25 €.

Tags:
cappellamortiportogallo
Top 10
See More