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Semplici azioni per allontanare la paura dalla propria vita

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Blaise Vonlanthen/Unsplash | CC0

padre Carlos Padilla - pubblicato il 06/11/19

Gesù lotta con me nella battaglia che combatto ogni giorno nel fondo dell'anima

Ho il dono di sapermi godere la vita com’è. È un dono che Dio ha posto nella mia anima. Mi soffermo e contemplo. Mi stupisco e mi rallegro. Metto da parte le tristezze dell’anima. Dimentico le dimenticanze, gli errori, le cadute.

Mi rallegra il fatto di vivere il presente come quel dono sacro che Dio mi mette tra le mani. Egli crede in me più di quanto ci creda io. Crede che possa far bene. Che possa ottenere quello che sogno.

La sua fiducia in me mi colpisce. Mi soffermo davanti alla vita, a un paesaggio, a una persona che mi viene affidata. Chi sono io perché Dio abbia bisogno di me? È il paradosso dell’animo umano. Così piccola. Così di Dio.

A volte ho paura di non riuscire a governare la mia vita. Mi spaventa questo mondo con la sua violenza e incoerenza. Mi fa paura la vita che mi sfugge tra le dita senza controllo. Temo l’insicurezza del futuro. Non controllo niente. Una paura reale e concreta.

Come vincere queste paure profonde? Leggevo giorni fa:

“Questa paura della morte diventa concreta e si estende alle cose che hanno il potere di farti soffrire, visto che non puoi accettarle. Può essere la mancanza di denaro, di amici, la solitudine, il fallimento, le malattie o il non accettarsi per come si è. Perché continuo ad aver paura di soffrire? Perché questa morte non è ancora stata vinta in me; perché non mi servirà a niente sapere che altri hanno già vinto la morte insieme a Cristo se Egli non la vince in me, se non diventa Signore delle mie sofferenze concrete e specifiche”.

Ho bisogno di sapere e di credere davvero che Gesù lotta con me. Lo stesso scontro. Lo stesso campo di battaglia. Sì, Gesù è al mio fianco e sostiene le mie braccia nel fragore del combattimento.

Apro la finestra dell’anima perché entrino la luce, il sole, l’aria, la speranza. Come fare perché Gesù vinca in quella battaglia che combatto ogni giorno nel fondo dell’anima?

Metto tutto quello che ho, ma sono debole. Lotto per sorridere, e non sempre ci riesco. Voglio la pace e nasce la paura. Come vinco? La paura della sconfitta, della morte. Mi danno forza le parole di padre Josef Kentenich:

“L’istinto primordiale essenziale della natura umana non è il timore, ma l’amore. L’istinto primordiale è l’amore!”

L’amore più del timore. Nella mia anima nasce la speranza. L’amore dissipa le ombre della notte che oscurano la mia anima.

Ho il dono di vedere la luce in mezzo alle tenebre. Non so se ce l’ho da sempre, ma so che l’origine è in Dio. Me lo ha dato Lui. Lo ha seminato nella mia anima. E dà frutto.

Quando la paura vuole farsi strada nella mia anima, sorge istintivamente in me una forza che viene da Dio. L’amore è più forte. La speranza è parte della mia pelle.

Come scoraggiarmi quando sono stato così amato e ho potuto amare tanto?

Il cuore si amplia nella tribolazione, nei momenti di insicurezza, quando le forze del male sembrano tanto potenti. Quando nasce la violenza. Quando i miei beni sono in pericolo.

Quali sono le mie paure, quei timori evidenti e inconfessabili? Do loro un nome e chiedo a Gesù di vincerli. Egli può fare quello che io non riesco a fare.

Dice la Bibbia di Dio: “Hai compassione di tutti, perché tutto puoi, chiudi gli occhi sui peccati degli uomini, aspettando il loro pentimento”. Può calmare le ansie e i timori. Può alzare un muro che protegga la mia anima fragile. Mi ha dato il dono di sorridere.

Un sorriso costa tanto? Uno scherzo in mezzo alla paura. Il senso dell’umorismo che mi porta a guardare più in alto. Il sorriso che illumina il volto e lo riempie di Dio. La gioia quando tutto sembra perduto.

Ridere mette in fuga la paura. Lo so, l’ho provato. Ma so anche che senza Dio non posso sorridere. La battaglia la vince Lui in me solo se Gli do spazio. Se lascio che penetri aprendo le porte che mi custodiscono per paura dei nemici, di quelli che mi infastidiscono.

Voglio lasciare che Gesù entri e porti la pace più profonda, la più vera, alla mia anima inquieta.

Quali sono le mie paure? Sorrido scrivendole sulla pelle, toccandole. Sono reali. Pesano. Fanno male. Ma Dio vince in tutte le tormente. E la gioia finale è quella che conta. È quella che dà speranza quando cado e mi sento fragile.

Si compiace in me. Mi fa guardare alle vette. La fiducia vince sulla paura. Andrà tutto bene, dico a me stesso.

Gesù vincerà dentro di me. Al di sopra delle mie paure e dei miei timori. Al di sopra dei miei complessi e delle mie codardie. Sorrido e l’audacia mi riempie il cuore. Salto fiducioso tra le sue braccia.

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