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Nonno brasiliano crea una bicicletta per la nipotina affetta da paralisi cerebrale

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Roseli Bonfim Acunha / Arquivo Pessoal (via Sempre Família)

Aleteia Brasil - Sempre Família - pubblicato il 06/11/19

Emily Bonfim Camargo soffre di paralisi cerebrale. I suoi movimenti involontari le impediscono di tenere gli oggetti con le mani o di rimanere in piedi. Non è mai riuscita a camminare, ma sognava comunque il giorno in cui sarebbe stata in grado di andare in bicicletta come gli altri bambini.

“Era il suo sogno, e dovevo fare qualcosa per aiutarla”, ha affermato il nonno, Clóvis Urias dos Santos. Ha comprato un triciclo perché la nipote si divertisse per le strade di Sidrolândia, nella zona interna dello Stato brasiliano del Mato Grosso do Sul, ma non è andata bene, perché la bambina, che ha 10 anni, non riusciva a tenere il manubrio né a restare in equilibrio.

“È stato allora che ho deciso di creare una bicicletta diversa che fosse in grado di usare”, ha detto.

Il muratore di 69 anni ha allora iniziato a smontare delle sedie e a separare i materiali nell’officina che ha improvvisato nel cortile di casa.

“Ho usato due sedie per montare il tutto, tre ruote, ho installato il pedale con il freno e non ho messo il manubrio”.

Sapendo che la nipote ama andare al supermercato e al panificio con la famiglia, il nonno ha anche installato un cestino dietro il sedile, perché Emily porti qualche acquisto o poggi lo zaino mentre va a scuola.

“Quando la bicicletta era pronta l’ho dipinta di rosa e viola, perché Emily ha scelto quei colori. È stata molto felice, e io ancor di più”.

La mamma di Emily, Roseli Bonfim Acunha, di 27 anni, ha riferito che la figlia sognava da tanto una bicicletta, e che il nonno aveva già creato un carrettino perché riuscisse a spostarsi in casa.

“Dicevo che era uno skate, perché aveva quattro rotelline e una sedia sopra, che mio suocero ingrandiva man mano che lei cresceva”, ha spiegato.

Ma Emily chiedeva proprio una bicicletta.

“Ne parlava talmente tanto che sono arrivato a scattarle una fotografia sopra a una bicicletta, come se stesse pedalando. L’ho appesa e Emily la guardava sempre. Ci spezzava il cuore”.

Roseli ha affermato che medici non hanno constatato la malattia della figlia alla nascita. Anche dopo i cinque mesi di età, i primi medici consultati dicevano ancora che la bambina aveva solo bisogno di più stimoli per sedersi o giocare. Le persone dicevano che era una bambina molto statica e che non era normale, ma Roseli dice che non voleva crederci.

“Un neurologo ci ha poi dato la triste notizia”, ha aggiunto.

In caso di paralisi cerebrale, ci sono alcuni farmaci per diminuire i movimenti muscolari involontari ma non esiste una cura, né una possibilità di inversione dei danni provocati al cervello. È per questo che Emily non ha il controllo degli arti superiori, non cammina e ha difficoltà a scuola.

“Scrive con il piede sinistro, impara più lentamente degli altri bambini e prova dolore”.

Secondo Roseli, l’apprendimento della bambina migliorerebbe con l’uso di un computer con tastiera multifunzionale usata dalle persone che digitano con i piedi, “ma costa più di 3000 reais (equivalenti a più di 650 euro, n.d.t.) e non abbiamo quella cifra”.

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