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Anche noi dobbiamo soffiare sul fuoco che Gesù è venuto a portare

FIRE

Di Suvorov_Alex - Shutterstock

don Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 24/10/19

Com'è diverso il vero Gesù del Vangelo dalle immagini che spesso circolano sul suo conto!
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse già acceso!
C’è un battesimo che devo ricevere; e come sono angosciato, finché non sia compiuto!
Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione.
D’ora innanzi in una casa di cinque persone si divideranno tre contro due e due contro tre; padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera». (Luca 12,49-53)

“Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse già acceso!”. Non trovo definizione migliore di Gesù se non quella che Lui stesso pronuncia nel Vangelo di oggi. Egli è Colui che è venuto a portare il fuoco. Basta questa immagine a comprendere come una vita senza fuoco non è vita. Il fuoco rappresenta ciò che riscalda, motiva, spinge, dà forza. Il fuoco è la vita viva al fondo di ogni vita. Senza questo fuoco accesso al fondo di ognuna delle nostre vite, è difficile anche mettere un piede fuori dal letto la mattina. Vivere la fede non è aderire a un semplice statuto teologico e morale. Vivere la fede è lasciare che Gesù accenda sempre più il fuoco della vita stessa, la brace che sottende ogni nostra cosa, ogni nostra scelta, ogni nostro tempo. “Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione. D’ora innanzi in una casa di cinque persone si divideranno tre contro due e due contro tre; padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera»”. Quella che può sembrare un’assurda affermazione di Gesù, ha invece un valore profondissimo. La divisione che Egli è venuto ad inaugurare è quella di chi diventa pienamente sé stesso fino a differenziarsi dall’altro. Un figlio diventa davvero figlio solo quando si differenzia dal padre, e così una madre e una figlia e persino una nuora e una suocera, perché in fondo l’eterno conflitto che delle volte si trova tra nuora e suocera nasce dal fatto che ognuna vuole mantenere il primo posto rispettivamente nella vita del marito o del figlio, dimenticando che entrambe sono prime ma in posti diversi e in modi diversi. Gesù fomenta il conflitto della differenziazione, e non quello della contraddizione. E se il vangelo ovviamente si riferisce soprattutto all’esperienza della fede, esso però nasce dalla definizione di fuoco che abbiamo fatto all’inizio: nessuno può vivere del fuoco altrui, ognuno deve trovare il proprio.
Luca 12,49-53
#dalvangelodelgiorno

QUI IL LINK ALL’ARTICOLO ORIGINALE DI DON LUIGI MARIA EPICOCO SULLA PAGINA FEDE DUE PUNTO ZERO

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