Prigioniera in casa sua e tenuta in condizioni disumane, la piccola, disabile, è finalmente stata salvata
La località di San Juan Bautista a Iquitos (Perú), zona legata all’Amazzonia, si è vista scossa nelle ultime ore da un fatto molto peculiare: il riscatto di una bambina disabile di 11 anni che rimaneva legata a un motore all’interno di casa sua ogni volta che la madre andava a lavorare.
Secondo i media locali, grazie agli operatori del settore ambientale e sanitario è stato possibile avvertire la Polizia Nazionale del Perù e la Procura di una situazione complessa nell’insediamento Ampliación Rosa de América. Grazie a questo intervento, la bambina ha potuto essere salvata.
Una volta sul posto, indica La República, si è profilata agli occhi dei soccorritori una scena da film dell’orrore, perché la bambina aveva le mani legate a blocchi di legno e le gambe a un motore.
“Ha necessità speciali. Svolgeremo le indagini per intervenire contro i suoi genitori per crimine contro la vita, il corpo e la salute nei confronti della figlia minore”, ha affermato il procuratore Paola Hitscher Ángulo, della Procura per la Tratta di Esseri Umani di Loreto.
È anche trapelato che la bambina presentava segni di denutrizione e disidratazione, cosa che poco prima del suo riscatto aveva portato i vicini a passarle del cibo attraverso una fessura della parete della sua abitazione.