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Gesù rivela la causa della nostra malattia

Christ Preaching at Capernaum

Maurycy Gottlieb | Public Domain

Padre Patrick Briscoe - pubblicato il 17/10/19

In questo mese del Rosario, prendiamoci un momento per riflettere sul Terzo Mistero Luminoso

L’ingresso nel Regno di Dio inizia con il pentimento per i propri peccati. La proclamazione di Gesù del fatto che il cielo ci aspetta e che gli esseri umani possono conoscere e amare Dio e vivere con Lui richiede il riconoscimento del peccato e la conversione.

“Dopo che Giovanni fu messo in prigione, Gesù si recò in Galilea, predicando il vangelo di Dio e dicendo: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; ravvedetevi e credete al vangelo»” (Marco 1, 14-15).

Come i profeti precedenti, la voce del Signore grida: “Guardate a Dio!” Il Regno non può realizzarsi se siamo legati agli standard di questa vita. A cosa diamo importanza? Dov’è il mio cuore? Sono domande che ciascun cristiano deve porsi, e non una volta, ma costantemente.

“Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo, che un uomo, dopo averlo trovato, nasconde; e, per la gioia che ne ha, va e vende tutto quello che ha, e compra quel campo. Il regno dei cieli è anche simile a un mercante che va in cerca di belle perle; e, trovata una perla di gran valore, se n’è andato, ha venduto tutto quello che aveva, e l’ha comperata” (Matteo 13, 44-46).

Il Regno di Dio vale tutto. Nulla è più prezioso. C.S. Lewis illustra in modo provocatorio questo principio nel suo romanzo Il Grande Divorzio, che mostra una serie di personaggi ciascuno in uno stadio diverso nel percorso verso il paradiso, ma ognuno ostacolato nel fatto di arrivarci dai propri vizi. Incapaci di pensare che Dio potrebbe avere qualcosa di meglio in serbo per loro, si aggrappano alle ombre delle cose belle che conoscono. Lewis scrive: “Alla fine ci sono solo due tipi di persone: quelle che dicono a Dio ‘Sia fatta la tua volontà’ e quelle a cui Dio dice ‘Sia fatta la tua volontà’”.


woman looking at the sunset

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Dobbiamo chiederci: “A cosa mi aggrappo? Questo o quello mi sta impedendo di amare Dio e di scegliere il Regno?”

Volgersi a Dio è allontanarsi dal peccato. Ogni Mercoledì delle Ceneri ascoltiamo l’appello a convertirci e a credere al Vangelo. Chiniamo il capo e riceviamo le ceneri, ammettendo i nostri errori davanti a Dio e davanti all’uomo. Digiuniamo e preghiamo. Dobbiamo allontanarci dal peccato e abbracciare il Signore.

È per questo che Cristo è venuto: perché potessimo conoscere la Verità, che ci farà liberi (Giovanni 8, 32). Come un medico ci spiega la causa della nostra malattia, il Signore rivela che la nostra malattia è il peccato. Per guarire dobbiamo pentirci! Il mistero del peccato e della guarigione è collegato. Ancora una volta, il Signore rivela il suo potere di perdonare i peccati operando miracoli. Non dovremmo forse confidare nel Medico Divino? Dovremmo gridare: Signore, liberami dai miei peccati! Guarisci la mia anima!

Non si può tenere una parte del proprio cuore per sé come se ci fosse una parte della propria vita che non può essere penetrata dal Vangelo. I Padri del Concilio Vaticano II hanno detto alla Chiesa che “in realtà solamente nel mistero del Verbo incarnato trova vera luce il mistero dell’uomo”. Possiamo comprenderci completamente solo in Cristo.

Il suo invito a essere felici è simultaneamente un invito ad essere cambiati. Arriva e modifica completamente l’orizzonte della nostra esistenza. Il Vangelo non è semplicemente uno strato di neve fresca, una nuova mano di vernice o qualcosa di decorativo. La rivelazione del Regno definisce completamente la natura della nostra esistenza, offrendo anche nuovi criteri per la vita e l’amore.


MODLITWA

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