Lasciarsi stupire dalle sorprese di Dio senza ostacolare la sua creatività. E’ la grazia che Francesco invoca nella catechesi all’udienza generale in Piazza San Pietro, incentrata sulla figura di PietroSuperare i particolarismi, aprirsi all’universalità della salvezza, vincere le resistenze e affidarsi ai piani di Dio e alla sua creatività per percorrere strade nuove. Francesco, all’udienza generale in Piazza San Pietro, riprende “il viaggio del Vangelo nel mondo” raccontato da Luca negli Atti degli Apostoli, si sofferma sulla figura di Pietro e ricorda che “un evangelizzatore non può essere un impedimento all’opera creativa di Dio”, “ma uno che favorisce l’incontro dei cuori con il Signore”.
Rinascere uscendo da se stessi
E’ Dio – spiega il Papa – che esorta a superare ogni particolarismo per vivere pienamente in fraternità.
Questo è lo scopo: superare i particolarismi ed aprirsi all’universalità della salvezza, perché Dio vuole salvare tutti! Quanti sono rinati dall’acqua e dallo Spirito – i battezzati – sono chiamati a uscire da sé stessi, e aprirsi agli altri, a vivere la prossimità, lo stile del vivere insieme, che trasforma ogni relazione interpersonale in un’esperienza di fraternità.
Andare oltre guardando il cuore
Il Pontefice racconta la “provocazione” divina nei confronti di Pietro, un evento che segna “una svolta decisiva per la sua esistenza” e innesca un cambio di mentalità. Mentre pregava, Pietro ha una visione. Davanti al rifiuto dell’apostolo di mangiare quanto contenuto in una tovaglia discesa dal cielo, perché da lui, buon ebreo, è considerato “impuro”, Dio si fa sentire, esortando a non considerare profano ciò che è stato purificato.
Con questo fatto il Signore vuole che Pietro non valuti più gli eventi e le persone secondo le categorie del puro e dell’impuro, ma che impari ad andare oltre, per guardare alla persona e alle intenzioni del suo cuore. Ciò che rende impuro l’uomo, infatti, non viene da fuori ma solo da dentro, dal cuore. E Gesù lo ha detto chiaramente.
Pietro è libero
Nella visita alla casa del centurione Cornelio, straniero, non circonciso ma che “fa molte elemosine e prega sempre Dio”, Pietro crea scandalo, lì “predica Cristo crocifisso e risorto, il perdono dei peccati a chiunque crede in Lui” e battezza tutti nel nome di Gesù.
Questo il fatto straordinario – è la prima volta che succede una cosa del genere – viene risaputo a Gerusalemme, dove i fratelli, scandalizzati dal comportamento di Pietro, lo rimproverano aspramente Eh! Pietro ha fatto una cosa che era oltre l’abitudine, oltre la legge! E per questo, lo rimproverano. Dopo l’incontro con Cornelio, Pietro è più libero da sé stesso e più in comunione con Dio e con gli altri, perché ha visto la volontà di Dio nell’agire dello Spirito Santo
L’incontro del cuore
Gli episodi spiegati dal Papa ci spingono a domandarci se “siamo impedimento per l’incontro con Dio” o di ostacolo ai nostri fratelli nell’andare verso il Padre.
Un evangelizzatore non può essere un impedimento all’opera creativa di Dio, il quale «vuole che tutti gli uomini siano salvati», ma uno che favorisce l’incontro dei cuori con il Signore.
Lasciarsi sorprendere da Dio
Da qui l’esortazione ad essere terreno fertile per la creatività di Dio.
Chiediamo oggi la grazia di lasciarci stupire dalle sorprese di Dio, di non ostacolare la sua creatività, ma di riconoscere e favorire le vie sempre nuove attraverso cui il Risorto effonde il suo Spirito nel mondo e attira i cuori facendosi conoscere come il «Signore di tutti».
Giovanni Paolo II
Nei saluti ai pellegrini polacchi, il Papa ha ricordato l’elezione a Pontefice di San Giovanni Paolo II.
Ricordiamoci che il suo appello ad aprire i cuori a Cristo è sempre attuale. Per la sua intercessione chiedo al Signore abbondanti doni dello Spirito Santo per tutti voi, per le vostre famiglie, le comunità e per tutta la Chiesa. Vi benedico di cuore.