Aleteia logoAleteia logoAleteia
martedì 19 Marzo |
Aleteia logo
Stile di vita
separateurCreated with Sketch.

I peccati si ereditano? E la soluzione è la guarigione intergenerazionale?

HERO GOSPEL DEC 26 © France Stele_Fotor

France Stele

Catholic Link - pubblicato il 15/10/19

di padre Enrique Granados

Mi hanno chiesto: “È vero che il peccato, le malattie e i traumi dei nostri antenati si trasmettono e sono all’origine di molti dei nostri problemi, anche psichiatrici? C’è chi prega per la guarigione intergenerazionale…”

Cos’è la guarigione intergenerazionale?

In primo luogo definiamo cosa significa questo concetto, perché immagino che molti non ne abbiano sentito parlare. I suoi promotori lo definiscono così: “La guarigione intergenerazionale per il cristiano è un’opportunità di riconoscere e portare la salvezza a cose che influiscono sulla famiglia, dal passato, con ripercussioni sul futuro. La guarigione intergenerazionale ci suggerisce la possibilità che azioni negative dei nostri avi possano introdursi in qualche modo nel nostro ‘sangue’, che per questo paghino le generazioni future”.

È allora chiaro che per queste persone si è determinati o influenzati dalle azioni errate degli antenati. Pagheremo le loro colpe, e questo male si introdurrà in noi e ci influenzerà.

1. Vero o falso?

Di fronte a questa confusione, bisognerebbe dire innanzitutto che ciò che si trasmette di generazione in generazione è il peccato originale, non il peccato personale dei nostri avi. Nel Nuovo Testamento, poi, Gesù dice chiaramente che non esiste un rapporto tra il male che soffro e il peccato dei miei genitori o dei miei nonni:

“I suoi discepoli lo interrogarono, dicendo: «Maestro, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?» Gesù rispose: «Né lui ha peccato, né i suoi genitori; ma è così, affinché le opere di Dio siano manifestate in lui»” (Giovanni 9, 2-3). In Cristo, che è la pienezza della rivelazione, si chiarisce questa idea errata della retribuzione.

2. Qual è l’origine di questo concetto?

Chi parla della questione si basa su una citazione dell’Antico Testamento: “Non ti prostrare davanti a loro e non li servire, perché io, il Signore, il tuo Dio, sono un Dio geloso; punisco l’iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano, e uso bontà fino alla millesima generazione, verso quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti” (Deuteronomio 5, 9-10).

Questo testo va inteso come parte della rivelazione, che è progressiva. L’idea principale è che, a differenza dei pagani, Israele considera il suo Dio come Signore di misericordia, perché questa dura per sempre (mille generazioni). Questo testo, però, non può essere letto isolato dagli altri, che arricchiscono la rivelazione che Dio fa di se stesso al suo popolo.

3. “Perché il figlio non paga per l’iniquità del padre?”

Nel libro del profeta Ezechiele si legge: “”Perché il figlio non paga per l’iniquità del padre?” Ciò è perché quel figlio pratica l’equità e la giustizia, osserva tutte le mie leggi e le mette a effetto. Certamente egli vivrà. La persona che pecca è quella che morirà, il figlio non pagherà per l’iniquità del padre, e il padre non pagherà per l’iniquità del figlio; la giustizia del giusto sarà sul giusto, l’empietà dell’empio sarà sull’empio” (Ezechiele 18, 19-20).

Vediamo allora come la Sacra Scrittura chiarisce che la retribuzione è individuale. Qualcosa che già si intravvedeva nel libro del Deuteronomio viene quindi chiarita successivamente fino alla chiarezza totale, con Gesù, di fronte alla domanda dei suoi discepoli.

Nello sviluppo della dottrina sul peccato personale e sul peccato sociale, infine, non si menziona la questione della dimensione intergenerazionale del peccato. Non esiste un male particolare (una cultura familiare peccaminosa) che si trasmetta di generazione in generazione al punto che debba essere guarita come una realtà esistente.

4. Ricordiamo ciò che conta

Ricordiamo che il peccato, in senso vero e proprio, è sempre un atto della persona, non di un gruppo o “del mio albero genealogico”. Possono esserci fattori esteriori che influenzano la persona e che possono attenuare in misura maggiore o minore la sua libertà e la sua colpevolezza, ma sappiamo per fede ed esperienza personale che siamo liberi.

In ogni uomo, quindi, non esiste nulla di così personale e intrasferibile come il merito della virtù o la responsabilità della colpa. È quindi chiaro che la questione della guarigione intergenerazionale è incompatibile con la fede cattolica che professiamo.

Qui l’articolo originale pubblicato su Catholic Link

Tags:
peccato
Top 10
See More