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Maria Maddalena alla corte di Luigi XIV

LOUISE DE LA VALLIERE

Jean Nocret

Sandra Ferrer - pubblicato il 14/10/19

Louise de La Vallière, la favorita che lasciò la corte e prese l'abito. Nel suo processo di conversione scrisse un'opera mistica d'amore a Dio

Louise Françoise de La Baume era nata il 6 agosto 1644 a Tours, in un famiglia nobile. Suo padre morì quando lei era bambina, e la madre sposò un marchese membro del seguito di Gastone di Orléans. Insediatisi a Blois, Louise ebbe un’infanzia felice con i fratellastri e i membri della famiglia reale. Quando compì 17 anni venne scelta come dama d’onore di Enrichetta di Inghilterra, moglie di Filippo di Orléans, fratello di re Luigi XIV.

Louise era allora una ragazza bella, e il fatto che zoppicasse leggermente non sminuiva il suo fascino. Dolce e devota, si vide immersa in un intrigo di palazzo che avrebbe cambiato la sua vita per sempre. Il re si era affezionato eccessivamente alla cognata Enrichetta e non si curava troppo di mostrare questo affetto in pubblico, anche davanti alla moglie sposata di recente, la regina Maria Teresa. Allarmata dallo scandalo, la regina madre, Anna d’Austria, decise di fare qualcosa e scelse la giovane Louise perché distraesse il re e lo allontanasse da Enrichetta. La giovane dama inesperta si innamorò del re, che a sua volta provò un amore sincero nei suoi confronti.

Pur amando Luigi, Louise odiava la vita di corte e si sentiva in colpa per i suoi sentimenti illegittimi. Molto diversa da altre amanti reali che cercavano anche il favore del sovrano, Louise soffrì profondamente essendo consapevole dei suoi peccati, ma come ha detto Benedetta Craveri “obbediva solo all’appello di una passione disinteressata”. Lei stessa disse che “il re sbaglia se pensa che l’ambizione possa cancellare il mio amore”.


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La relazione di Louise con il re durò vari anni e portò alla nascita di quattro figli. Due di questi, un maschio e una femmina, sopravvissero, e Luigi XIV li riconobbe. Anni dopo, mentre Louise continuava ad amare incondizionatamente il re, questi si infatuò di un’altra dama, Madame de Montespan.

Nella primavera del 1670, una grave malattia scosse il cuore di Louise, che all’improvviso assunse la gravità dei suoi peccati e cercò il modo di espiarli. Fu allora che riversò i suoi pensieri spirituali in un libro che avrebbe avuto come titolo Riflessioni sulla misericordia di Dio. In appena trenta pagine, Louise de La Vallière attinse alle sue convinzioni più profonde per rendersi conto di tutto ciò che aveva fatto: “Ora che la vostra luce illumina il mio intelletto e la vostra grazia penetra il mio cuore, ora che la memoria dello stato deplorevole dal quale mi avete appena tirata via mi inquieta e nonostante tutto mi ispira la fiducia di offrirvi la mia supplica, non permettete, Signore, che ricada in quel letargo e in quell’oblio pernicioso della mia salvezza”. Louise supplicava a Dio il perdono per la sua condotta e gli chiedeva il permesso, come aveva fatto Maria Maddalena, di “irrorare i vostri piedi con le mie lacrime, e di far sì che cercando di amarvi molto provi a cancellare la moltitudine dei miei crimini”.

Le sue Riflessioni erano anche una dura critica alla vita dissoluta che si conduceva alla corte del re di Francia, che definiva una “confusa Babilonia, in cui le passioni infelici dominano nelle persone più felici, e spesso nella realizzazione dei loro desideri le rendono più degne di biasimo dei miserabili schiavi”. All’epoca, Louise aveva già deciso di cambiare radicalmente vita: “Non dubiterò del fatto che sia il momento di abbandonare tutte le mie vecchie abitudini e cominciare la vita di una creatura nuova. […] Abbandonerò tutte quelle persone adulatrici con cui ho perso tanto tempo, e per riparare alla perdita insegnerò loro che l’inutilità, la pigrizia e l’ozio che professano tanto solennemente rovinano decisamente la loro salvezza”.

LOUISE DE LA VALLIERE
Jean Nocret



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Un anno dopo, Louise lasciò la corte e si rifugiò nel convento delle Dame della Visitazione di Chaillot. Quando Luigi XIV lesse la lettera d’addio che gli aveva lasciato, la mandò a prendere e riuscì a convincerla a tornare al suo fianco. Louise tornò a Versailles, ma la sua anima aveva deciso da tempo di cambiar vita. Sotto la protezione e con la consolazione di varie guide spirituali, Louise si avvicinò ai membri del partito devoto e cercò di mantenere una vita austera e pia all’interno del palazzo. Nel 1674 lasciò nuovamente la corte, questa volta per sempre. Da allora e fino alla sua morte, Louise visse nel convento delle Carmelitane di Saint-Jacques. Luigi XIV non poté far nulla per impedire che la sua vecchia favorita si trasformasse in Luisa della Misericordia. Per più di trent’anni, la nuova monaca espiò i suoi peccati e condusse una vita di preghiera e dedizione a Dio. Morì il 7 giugno 1710.

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