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Un volo di tre piani, a testa in giù, nel vano dell’ascensore: miracolato da Madre Giuseppina

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 10/10/19

Ecco il miracolo che renderà santa, domenica 13 ottobre, la fondatrice delle Figlie di San Camillo. E' avvenuto in Brasile nel 2007

Madre Giuseppina Vannini verrà canonizzata domenica 13. Si tratta della prima santa romana della sanita’, e della «prima santa tutta romana, oltre quattrocento anni dopo la canonizzazione di santa Francesca Romana», sottolinea la postulatrice generale suor Bernadette Rossoni.

Nata a Roma il 7 luglio 1859, Giuseppina Vannini, al secolo: Giuditta Adelaide Agata è stata la fondatrice delle Figlie di San Camillo facendole diffondere oltre che in Italia anche in Francia, Belgio e America del Sud. Dedito alla cura degli infermi e contrassegnato dalla tipica grande croce rossa sull’abito, oggi l’Istituto è presente in Europa, Asia, Africa, America, in 22 nazioni del mondo.

Il miracolo

Giuseppina diventa santa grazie ad un miracolo avvenuto in Brasile: per sua intercessione si è salvato un uomo caduto nel vuoto da un’altezza di 12 metri.

L’inchiesta diocesana sull’asserito miracolo si è svolta dal 1° al 4 dicembre 2015. Gli atti relativi sono stati consegnati il 15 dicembre 2015 presso la Congregazione delle Cause dei Santi e, il 27 maggio 2016, hanno ottenuto il decreto di convalida.

Il 27 settembre 2018 la Consulta Medica ha riconosciuto l’inspiegabilità tecnica del caso di scampato pericolo, mentre il 19 febbraio 2019 i Consultori Teologi hanno espresso parere favorevole circa la natura miracolosa dell’evento.

I cardinali e i vescovi della Congregazione delle Cause dei Santi, il 7 maggio 2019, hanno confermato il nesso tra l’accaduto e l’intercessione di madre Giuseppina Vannini.

A testa in giù nel pozzo dell’ascensore

Quanto accadde in Brasile la mattina del 19 febbraio del 2007, come descrive la Postulazione generale delle Figlie di San Camillo.

Il sig. Arno Celson Klauck impegnato a lavorare sopra la copertura di un edificio in costruzione “Casa di riposo Madre Giuseppina Vannini” per coprire il buco del vano-ascensore con delle tavole di legno, nel tentativo di incastrarle ha perso l’equilibrio ed è precipitato con la testa in giù nel pozzo dell’ ascensore.

Durante la caduta da un’altezza di oltre dieci metri, corrispondenti ai tre piani del fabbricato è crollata anche una parete di 1,5 metri e precipitando il sig. Arno ha sbattuto contro il solaio del secondo piano che non ha retto all’impatto.


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“Madre mia, aiutami”

Nella caduta gli venne spontaneo invocare madre Giuseppina, esclamando: «Madre mia, aiutami!». Procedendo nella sua caduta l’infortunato ha urtato contro il solaio del primo e del secondo piano, che hanno ceduto facendo precipitare l’operaio a terra in fondo al pozzo dell’ ascensore.

Durante la caduta da un’altezza di oltre dieci metri, corrispondenti ai tre piani del fabbricato è crollata anche una parete di 1,5 metri.

L’impatto con il suolo è stato ammortizzato dalla presenza di acqua sul fondo e detriti di ogni genere (mattoni, ferro, legno, ecc.).

Nessuna lesione

Soccorso immediatamente dal figlio e da un collega di lavoro è stato trovato cosciente e senza la presenza di alcuna lesione fisica tranne un taglio sul labbro. Il casco di protezione si schiacciò completamente nella caduta.

Estratto dal pozzo, Arno Celson Klauck è stato portato immediatamente al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Sinop, dove vengono eseguiti accertamenti diagnostici ed indagini strumentali. Il dott. Lacerda che ha visitato il paziente al suo arrivo ha riscontrato escoriazioni multiple ma non la presenza di trauma cranio-encefalico.


Knock Shrine

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Tre giorni dopo è tornato a lavorare

Anche le indagini strumentali (RX) non hanno evidenziato alcuna lesione traumatica. Al paziente sono stati somministrati antidolorifici e antiinfiammatori.

II sig. Arno tre giorni dopo l’incidente è tornato a lavorare. Quindici giorni dopo il sanato si è sottoposto a 4 sedute di fisioterapia per dolori alla schiena (lombalgia).

Nel 2012 è stata documentata una spondilosi lombare che non ha relazione con il trauma sofferto nel 2007 e che non gli impedisce di lavorare.

Nel 2015 viene visitato dal dott. Stoppa, ortopedico, il quale conferma che può continuare a svolgere il suo lavoro.


beata margarida bays

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