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Italia, 1 bambino su 3 è obeso o sovrappeso: siamo maglia nera in Europa!

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By kwanchai.c|Shutterstock

Silvia Lucchetti - pubblicato il 10/10/19

Oggi ricorre la giornata mondiale contro l'obesità e nel nostro Paese si concentra il maggior numero di bambini obesi o in sovrappeso del Vecchio Continente. Il record negativo lo detiene la Campania, con il 40% di bambini in questa condizione nutrizionale.

In occasione della giornata mondiale contro l’obesità che ricorre oggi 10 ottobre, seguita a ruota il 16 dello stesso mese da quella dell’alimentazione, Helpcode – una organizzazione no-profit nata nel 1988 per tutelare i diritti dei bambini – nell’ambito della campagna: “C’era una volta la cena”, ha reso noti i dati sulla malnutrizione infantile, tratteggiando una preoccupante fotografia dello stato di salute dei bambini in Italia e nel mondo (dire.it).

Un bambino obeso su tre nella fascia dai 6 ai 9 anni

Nel nostro Paese si concentra il maggior numero di bambini obesi o in sovrappeso del Vecchio Continente: uno su tre nella fascia dai 6 ai 9 anni di età, un dato che, benché in diminuzione negli ultimi anni, resta allarmante. Questo esercito di piccoli “over-size” nostrano conta circa 100.000 unità, con una prevalenza dei maschi (21%) sulle femmine (14%) (Ibidem).

Una campagna per promuovere una corretta educazione alimentare, ma non solo!

La campagna, realizzata con la collaborazione scientifica della Clinica Pediatrica ed Endocrinologia dell’Istituto Giannina Gaslini dell’Università di Genova, si propone di promuovere iniziative di monitoraggio, educazione alimentare e prevenzione della malnutrizione, offrendo contestualmente aiuto concreto attraverso un programma di Cash and Voucher studiato per garantire cibo sano alle famiglie in povertà. Testimonial d’eccezione della campagna, una volta ancora, è l’attrice Claudia Gerini che si è prestata a girare un video nel quale invita a fare ciascuno la propria parte per combattere la malnutrizione infantile donando un pasto sano a chi non può permetterselo.

Molti non hanno le risorse economiche per poter acquistare cibo di qualità per i propri figli. Molti altri non sanno quale sia la scelta giusta per un’alimentazione corretta.




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Record negativo: la Campania

Quando le condizioni economiche peggiorano, come nell’attuale congiuntura, aumenta il consumo di cibi spazzatura, privo di nutrienti nobili ma ricco di calorie, aprendo inevitabilmente la strada al sovrappeso e alla obesità. Risulta significativo osservare come in Italia l’incidenza dell’obesità si dimezzi quando la mamma ha un titolo di studio elevato, e non a caso le famiglie del Centro e del Sud – con livelli di istruzione e di reddito più bassi della media nazionale – fanno registrare i picchi più alti del fenomeno. Il record negativo lo detiene la Campania , con il 40% di bambini obesi o in sovrappeso, seguita dal Molise, Calabria, Sicilia, Basilicata e Puglia (Ibidem).

Nel mondo oltre 40 milioni di bambini sotto i 5 anni sono obesi o sovrappeso

A livello mondiale il numero dei piccoli sotto i 5 anni in questa condizione nutrizionale ha ormai superato quota 40 milioni, 10 milioni in più del 2000. Solo in questo ultimo anno si può calcolare in 4 milioni di decessi il prezzo planetario pagato per obesità e sovrappeso, con un impatto economico complessivo stimato in 500 miliardi di dollari l’anno (dire.it). L’educazione alimentare riveste pertanto un ruolo centrale nella lotta alla malnutrizione.

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Decalogo della Federazione Italiana Medici Pediatri con le 10 + 1 regole per una corretta alimentazione nei primi due anni di vita

Per questo motivo il report presentato quest’anno da Helpcode viene integrato dal decalogo approntato dalla Federazione Italiana Medici Pediatri (Fimp) con le 10 + 1 regole per una corretta alimentazione nei primi due anni di vita, indicazioni che ognuno potrà scaricare dal sito ceraunavoltalacena.it. Mohamad Maghnie, responsabile dell’Uoc Clinica Pediatrica del Gaslini tiene a sottolineare come:

Le ricerche più recenti ci dicone che è necessario intervenire nei primi tre anni di vita. E per farlo dobbiamo conoscere abitudini alimentari e stili di vita dei pazienti a cominciare dalla gravidanza. Ma non basta. Dobbiamo investire nell’educazione alimentare delle famiglie e nella formazione mirata dei medici (Ibidem).



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Gli fa eco Mattia Doria, segretario nazionale delle attività scientifiche della Fimp:

come pediatri di famiglia abbiamo lavorato molto in questi anni per diffondere i principi di uno stile di vita sano: alimentazione corretta fin dalla nascita e attività motoria. E i numeri ci danno ragione. Il fenomeno negli ultimi anni registtra un’inversione di tendenza. Tuttavia l’eccesso ponderale rimane un problema importante lungo tutta la Penisola, con gravi conseguenze sul futuro del Paese (dire.it).

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